Il premier sostiene di aver avuto ben poco a che fare con il faccendiere. Ma una lettera dimostra che quest'ultimo riceveva corrispondenza a Palazzo Chigi

Intercettato con l'amico Valter Lavitola, Silvio Berlusconi dice di avere avuto poco a che fare con Luigi Bisignani. Sicuramente invece Bisignani, faccendiere fatto arrestare dalla Procura di Napoli, è un intimo del sottosegretario Gianni Letta, e in quanto tale, alla presidenza del Consiglio era di casa.

Dove, pare, aveva persino un ufficio. La circostanza non ha mai avuto conferme ufficiali, ma un interessante indizio spunta da una lettera di ringraziamento spedita a Bisignani da Paolo Saltarelli, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri (Cnpr). Nella missiva, che il senatore dell'Idv Elio Lannutti ha inviato alla Procura di Napoli dopo averla ricevuta in forma anonima, Saltarelli (alle prese con la vendita delle proprietà della Cnpr) scrive a Bisignani per ringraziarlo a nome del consiglio della Cassa "per aver sbloccato la dismissione immobiliare con gli amici del ministero".

Dov'è indirizzata la lettera? Non allo studio privato del faccendiere in piazza Mignanelli, ma a "Luigi Bisignani, piazza Colonna 370", cioè proprio a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio.

P. D. N.