Consulente. Manager. Ora anche commissario alla bonifica ex Sisas. Carriera in ascesa per Luigi Pelaggi
di Vittorio Malagutti
17 giugno 2010
Luigi Pelaggi sembra un uomo soddisfatto di sé. Dal sito Internet del suo splendido resort toscano annuncia: «Ho finalmente realizzato il grande sogno di costruirmi una vita a contatto con la natura». Beato lui. Ma riuscirà mai Pelaggi a trovare il tempo di godersi la bellezza delle colline tra Arezzo e Siena dove «le stagioni sono scandite dai colori»? Mica facile. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo lo ha messo a capo della sua segreteria tecnica. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno lo ha spedito nel consiglio di amministrazione dell’Acea quotata in Borsa (nota di aggiornamento in calce all'articolo). Ma di recente, per questo avvocato cinquantacinquenne, titolare di un avviato studio nella capitale, la lista degli impegni si è fatta ancora più lunga.
Non bastasse l’incarico di amministratore della Sogesid, l’azienda pubblica che fornisce progetti e consulenze in tema ambientale, l’anno scorso Pelaggi è diventato anche commissario straordinario per l’emergenza idrica nelle isole Eolie. Una nomina in stile Bertolaso, firmata da Silvio Berlusconi per far fronte a una delle tante urgenze segnalate dalla Protezione civile. Non è finita, perché poche settimane fa Pelaggi, ancora lui, ha indossato una nuova divisa: quella di commissario delegato per la bonifica dell’area inquinata ex Sisas. Lo ha deciso la presidenza del Consiglio, su proposta della Protezione civile.
Agenda fitta, non c’è che dire. Per Pelaggi, in quota Pdl, la svolta di carriera arriva nel 2001, quando il neo ministro Prestigiacomo lo chiama alla segreteria tecnica del dicastero delle Pari opportunità. Sarà un caso, ma di lì in avanti l’avvocato calabrese (è nato a Catanzaro), già responsabile del servizio legislazione di Confindustria, fa incetta di consulenze da gruppi privati e pubblici: Pirelli, Telecom, Finsiel, Ferrovie dello Stato. Nel 2008 Pelaggi torna al governo, ancora al seguito del ministro Prestigiacomo. E parte una nuova girandola di incarichi. L’ultimo, il più difficile è quello alla Sisas. Non c’è tempo da perdere. Il lavoro va completato entro la fine dell’anno. Altrimenti l’Unione europea minaccia una multa di oltre 200 milioni al governo di Roma per non aver risolto un’emergenza ambientale che si trascina dal 2001, quando la Sisas, un’azienda chimica, fallì lasciandosi alle spalle una montagna di veleni in un’area alle porte di Milano, tra i comuni di Pioltello e Rodano.
Nei mesi scorsi, travolto dalle indagini della Procura di Milano, è finito fuori gioco l’imprenditore Giuseppe Grossi. Nel 2006 l’allora ministro Alfonso Pecoraro Scanio e il governatore lombardo Roberto Formigoni si erano affidati a lui per risolvere la questione.
Niente da fare. E così, una bonifica che doveva restare totalmente a carico dei privati ora verrà pagata con i soldi pubblici, come minimo 50 milioni (ma forse diventeranno 70). Il problema maggiore, al momento, sembra quello di trovare una discarica pronta a ospitare i veleni più pericolosi, almeno 50 mila tonnellate di terreni inquinati da mercurio. «Ce la faremo», ha risposto Pelaggi. Che ha promesso il massimo impegno anche a chi ha sollevato la questione dei suoi molteplici incarichi.
E il resort adagiato sulle colline toscane, ristrutturato e rilanciato con svariati milioni di euro di investimenti, fornito di piscina, centro fitness campi da calcetto e tennis? Niente paura. Il braccio destro del ministro Prestigiacomo può contare su un socio importante, un socio celebre. Si chiama Paolo Rossi, faceva il calciatore. Proprio lui, il popolare Pablito centravanti della Nazionale campione del mondo nel 1982
Aggiornamento 22 gennaio 2014: Luigi Pelaggi ha lasciato il consiglio di aministrazione dell'Acea nel 2012