Il 97 per cento delle agenzie immobiliari italiane chiede una provvigione sia al venditore sia all'acquirente dell'immobile. E' il dato che emerge da un'inchiesta condotta da Altroconsumo, su 170 intermediari di sette città (Milano, Roma, Napoli, Verona, Bologna, Torino, Bari).
La provvigione, nell'83 per cento dei casi, è del 3 per cento ciascuno. E questo sei per cento complessivo fa lievitare poi il costo della compravendita che in Italia è tra i più alti in Europa e raggiunge in Italia la cifra del 12 per cento del valore dell'immobile trattato se si aggiungono gli altri oneri, sino al rogito finale presso il notaio.
La doppia gabella spesso non ha alcuna giustificazione e contribuisce a paralizzare ulteriormente un mercato immobiliare già da anni in stallo. Ma soprattutto, crea non pochi problemi ai giovani che vorrebbero mettere su famiglia: infatti, per recuperare quel tre per cento che va all'intermediario, il venditore tende a chiedere di più, aumentando così la non solo il costo del suo appartamento, ma anche la base su cui viene calcolatoil tre per cento che poi dovrà pagare l'acquirente, oltre a tutte le imposte che si calcolano sul valore convenuto.
In altre parole, se in Italia è tanto difficile acquistare una casa a prezzi decenti, una concausa è proprio il ruolo troppo invasivo degli intermediari, la cui utilità reale nell'era di Internet e della disintermediazione è sempre più messa in discussione.
A rendere più sgradevole la situazione, il fatto che talvolta la provvigione venga versata in nero: dal test di Altroconsumo emerge che il 36 per cento degli agenti non ha rifiutato la proposta e il 9 per cento l'ha accettata esplicitamente. Il nero, secondo Altroconsumo, è particolarmente forte a Bologna (30 per cento), seguita dal 7 per cento di Torino.
Ovviamente le associazioni di categoria si difendono, è il loro ruolo. La Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) che può contare 50 mila operatori iscritti coprendo il 53 per cento delle agenzie, replica così: «L'inchiesta di Altroconsumo si basa su dati rilevati solo in alcune aree metropolitane, i dati sono parziali e secondo noi senza rilevanza statistica. E comunque non è vero che le provvigioni degli agenti italiani siano tra le più care in Europa».
Replica Antonietta Agostinelli, giurista del centro studi di Altroconsumo: «La nostra inchiesta è un test sul territorio attivato da precise segnalazioni dei nostri soci. Abbiamo così redatto un questionario e su un campione di 170 agenzie in sette città abbiamo fotografato un fenomeno e lo abbiamo raccontato. Per quanto riguarda le percentuali, si possono tranquillamente verificare nelle camere di commercio provinciali dove vengono registrate le provvigioni».
Quella dell'intermediazione immobiliare in Italia è comunque una giungla senza regole: «Non esiste un vero e proprio albo degli agenti, ma solo una sorta di autocertificazione. Basta un patentino per potersi iscrivere a una associazione e il vuoto normativo consente di muoversi in un regime di scarsa trasparenza con il risultato di un vero e proprio cartello», dicono ad Altroconsumo.
Già nel 2004 l'Antitrust ha condannato al pagamento di una multa tre delle più importanti associazioni di categoria (Fiaip, Anema e Fimaa) per aver posto in essere "intese restrittive della concorrenza", in particolare per gli accordi sulle tariffe e per l'imposizione di contratti che non consentono libertà di stipula per il cliente. In altri termini, un accordo silenzioso tra la gran parte degli agenti impedisce che ci siano condizioni migliori per i consumatori, in questo caso gli acquirenti e i venditori. Il doppio tre cento, del resto, fa molto comodo.