Miliardario del petrolio, amico e senatore di Putin, molto discusso in patria per il modo in cui ha fatto i soldi ed eliminato gli avversari. Ecco chi è Suleiman Kermov, l'oligarca del Daghestan che ha comprato a peso d'oro l'attaccante dall'Inter

Guarda un po' dov'è finito Eto'o

I tifosi della Roma si mordono le mani. Pensare che Suleiman Kerimov, il nuovo nababbo del calcio mondiale, l'uomo disposto a ingaggiare Samuel Eto'o con un triennale da 45 milioni di euro netti, è arrivato molto vicino a comprare il club giallorosso nel 2004. Ma il businessman russo e la sua Nafta Moskva erano un concorrente temibile per gli assetti di potere di Calciopoli. Alla fine, la moral suasion del premier e proprietario del Milan Silvio Berlusconi sull'amico Putin è andata a buon fine. La trattativa fra la Nafta e Franco Sensi è saltata, Kerimov non è diventato l'Abramovich italiano e oggi a Roma devono accontentarsi del calciomercato low-cost di Tom Di Benedetto.
A 7 anni di distanza Kerimov sta costruendo la sua cattedrale calcistica fra le montagne del Caucaso, in Daghestan dov'è nato e dove a gennaio ha comprato l'Anzhi Makhachkala, oscuro club fondato nel 1991 in piena dissoluzione sovietica. Cattedrale non è forse il termine adatto. Suleiman Abusaidovich Kerimov, 45 anni, è un devoto musulmano. Dei circa 20 milioni di dollari all'anno offerti in beneficenza dalla sua Fondazione, più della metà viene spesa in progetti per la costruzione di moschee in Russia o per pagare le spese di viaggio e mantenimento a migliaia di fedeli in occasione dell'Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca. Il resto se ne va in donazioni a qualche ospedale oppure alle federazioni di lotta e di boxe, due sport molto amati da Kerimov prima del debutto nel calcio.

Ma le attività della Fondazione sono un'elemosina, rispetto ai piani dell'oligarca amico di Roman Abramovich, proprietario del Chelsea; di Oleg Deripaska della Rusal e dell'ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov. Quando avrà costruito una squadra all'altezza, Kerimov realizzerà lo stadio nuovo e si dice pronto a spendere 1 miliardo di dollari. Metterà le docce d'oro negli spogliatoi? Di sicuro, per l'ultimo compleanno del capitano dell'Anzhi, il leggendario eppur trentottenne brasiliano Roberto Carlos, il tycoon russo si è presentato con un regalo da 900 mila euro: una Bugatti Veyron con limite di velocità a 434 km/h.
Anche Massimo Moratti ha ricevuto un bel regalo. Se l'accordo non subirà ripensamenti, i 40 milioni per Eto'o lo aiuteranno a compensare i 44 milioni persi nel primo semestre dalle raffinerie Saras, colpite dalla crisi libica. E chi sa che con il petroliere Kerimov non ci sia la possibilità di fare affari al di fuori del calcio.
Il russo può spendere. L'ingaggio proposto a Eto'o supera lo stipendio dei top player Cristiano Ronaldo del Real Madrid (12 milioni di euro) e Leo Messi del Barcellona (10,5 milioni di euro). È solo l'inizio per un club che non ha ancora vinto nulla nella sua breve storia e che ha concorrenti come lo Zenit San Pietroburgo di mister Luciano Spalletti, finanziato da Gazprom. Kerimov non teme la sfida. Per il mensile americano Forbes, il boss della Nafta Moskva ha un patrimonio da 5,5 miliardi di dollari. Secondo il periodico russo Finans, questa cifra va triplicata. In entrambi i casi, l'impatto del miliardario nato a Derbent può essere devastante sugli equilibri economici del calcio, e non solo in Russia. Le spese dell'Anzhi vanno in senso opposto al fair play finanziario lanciato dal presidente dell'Uefa Michel Platini. Ma con il fair play, finanziario o di altro genere, Kerimov non ci ha mai perso il sonno.

L'attuale senatore di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin e Dmitrij Medvedev, ed ex deputato del Ldpr di Vladimir Zhirinovskij, si è fatto strada nella classifica dei miliardari mondiali nell'identico modo dei suoi colleghi, cioè senza andare troppo per il sottile. Non ha ancora trent'anni quando incomincia ad accumulare aziende al gran bazar delle privatizzazioni post-Urss. Compra assicurazioni, banche, miniere, compagnie aree che gli servono, fra l'altro, ai viaggi nell'Iraq di Saddam Hussein in compagnia di Zhirinovskij, uno dei protagonisti dello scandalo Oil foor Food. Acquista a debito e a prezzi molto bassi. L'azienda petrolifera Nafta, ad esempio, gli costa 50 milioni di dollari. Quando gli affari non vanno bene, come alla Vnukovo airlines, la compagnia viene chiusa e i lavoratori licenziati. Nell'occasione, il capo della protesta sindacale viene assassinato. Oggi Kerimov non ha più bisogno di organizzare viaggi di linea. Per i suoi spostamenti ha comprato, sempre per 50 milioni di dollari, un Boeing 737-700. Per il diporto in mare c'è lo yacht Ice e un'imbarcazione da 90 metri ordinata ai cantieri Lürssen di Brema.
La carriera imprenditoriale di Kerimov è costellata di grandi affari e di grandi incidenti. I grandi affari sono stati, nel 2004, l'acquisto di una quota del gigante petrolifero Gazprom che l'anno successivo ha comprato la Sibneft di Abramovich ed è stata nazionalizzata da Putin con profitti enormi per chi ha venduto. Ancora nel 2004 Kerimov ha comprato il 5 per cento di Sberbank, le ex casse di risparmio statali dell'Urss, con soldi prestati dalla stessa banca che stava scalando. Il furbetto del quartierino in cirillico ha poi ceduto Sberbank e altre società finanziarie prima della crisi russa del 2007-2008.

La lista degli incidenti è altrettanto lunga. Kerimov è stato accusato dall'imprenditore Andrej Andreev di avergli portato via il gruppo con le minacce. La stessa cosa ha lamentato un altro industriale-parlamentare, Ashot Egiazaryan, in società con il senatore del Daghestan in un megaprogetto immobiliare e alberghiero nel centro di Mosca. Egiazaryan lamenta di essere stato buttato fuori dall'affare dopo avere impegnato oltre 250 milioni di dollari. Gli è stato detto che, se creava problemi, sarebbe finito nei guai con la giustizia. Il che è puntualmente avvenuto. Egiazaryan, che era riuscito ad ottenere il sequestro delle holding cipriote di Kerimov per un valore di 2 miliardi di dollari, è stato perseguito per truffa e frode fiscale. Oggi è sotto mandato di cattura internazionale e rischia di finire come l'ex oligarca Mikhail Khodorkovskij, incarcerato e pluricondannato per essersi messo contro Putin. Un errore che Kerimov non rischia di commettere. Poco prima delle elezioni politiche del 2007 è stato Putin a segnalare Kerimov per un seggio nella Camera alta. A farne le spese, è stato il senatore daghestano in carica, Atay Aliyev, sloggiato senza complimenti.
Il rapporto con con la coppia Putin-Medvedev rimane saldo anche se, di recente, proprio Medvedev ha avuto modo di lamentarsi dello scarso contributo del Daghestan all'economia della federazione. Kerimov ha garantito una pronta ripresa e i colpi di mercato con l'Anzhi sono un primo segno, anche se la squadra si allenerà nella regione moscovita e verrà in Daghestan solo per giocare le partite interne. Certo Mosca ha ben altra attrattiva rispetto al Daghestan, una regione instabile, colpita dal terrorismo indipendentista di matrice islamica. Makhachkala dista 150 chilometri da Groznij, la capitale della Cecenia dove pure si è tentato di usare il calcio a scopi diplomatici. A gennaio 2011 il club locale Terek ha ingaggiato come allenatore Ruud Gullit. L'olandese è stato esonerato pochi mesi dopo per mancanza di risultati e, secondo i proprietari della squadra, eccessivo interesse per le bellezze locali. Una passione che Kerimov condivide. Sposato con tre figli, è noto in Russia per le sue frequentazioni di modelle, showgirl e attrici varie.

Il padrone dell'Anzhi era con una di loro, la presentatrice di origine georgiana e tendenze filorusse Tina Kandelaki, quando ha avuto l'incidente più grave, in auto. Il 25 novembre 2006 Kerimov, appena arrivato all'aeroporto di Cannes con il jet personale, si è messo al volante di una Ferrari Enzo nera. In piena Promenade des Anglais alle tre del pomeriggio, ha perso il controllo ed è finito contro un albero. La Ferrari si è letteralmente spaccata in due e ha preso fuoco. La Kandelaki ha riportato ferite leggere. Kerimov, ustionato in modo grave, è rimasto in coma per due mesi e, al rientro in patria, ha dovuto affrontare una lunga convalescenza. La polizia criminale francese, incaricata di indagare, non ha riscontrato segni di sabotaggio sull'auto. Eppure Kerimov, appena guarito, ha ritenuto opportuno passare dal partito di Zhirinovskij a Russia Unita. Cambiare squadra ogni tanto dà nuove motivazioni. Lo sa bene anche Eto'o.

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