Archeologi e storici stanno battendo in questi giorni il monte Tifata, dove il condottiero cartaginese avrebbe vissuto per oltre un anno con quasi 20 mila uomini, durante i famosi 'ozi di Capua'. In 22 secoli, i resti del suo accampamento non sono mai stati trovati

Gli storici dell'antica Roma - Tito Livio in testa - ci raccontano che nel 212 avanti Cristo (durante la seconda guerra punica) il re e condottiero cartaginese Annibale trascorse parecchi mesi dalle parti a di Capua, dove oggi sorge Santa Maria Capua Vetere, provincia di Salerno.

Si tratta dei famosi 'ozi di Capua' - così ce li hanno tramandati - costituiti in realtà da una lunga attesa dei rinforzi che dovevano arrivare da Cartagine per sferrare l'attacco definitivo a Roma.

La storia ci dice come andò: di rinforzi ne arrivarono pochini, Annibale fu sconfitto e Capua (che era stata una città importante come Roma solo pochi decenni prima) fu ridotta per sempre a poca cosa.

Secondo quanto è stato tramandato, il quartier generale di Annibale non era proprio in città ma si trovava sulle pendici del monte Tifata, un rilievo abbastanza basso (si va poco sopra i 600 metri) in parte brullo e in parte boschivo, oggi frequentato soprattutto da appassionati di mountain bike.

Sarebbe qui che Annibale e i suoi uomini (tra i 10 e i 20 mila, visto che molti erano morti nel lungo viaggio e nelle precedenti battaglie) forse hanno creato il loro accampamento: ne parlano sia Tito Livio sia Polibio. Eppure, in 22 secoli, non è mai stato trovato nulla, neppure un'arma, una costruzione, niente. Singolare, visto che (sempre Tito Livio) «Annibale vi si trattenne al coperto» per due inverni.

Per questo il 27 agosto studenti e docenti universitari di diversi paesi europei hanno iniziato a battere le montagne in questione cercando appunto tracce di Annibale, su iniziativa è del gruppo archeologico Trebula nell'ambito del corso Castra Hannibalis (appunto 'Gli accampamenti di Annibale').

Oggi gli storici ritengono fortemente esagerato il 'topos' per cui a Capua Annibale e i suoi si siano dati tutto il tempo a «soavi amplessi e molto vino» (Silio) o a «sontuosi banchetti» (Valerio Massimo) «in compagnia di baldracche (Luciano): ma è probabile che Annibale e i suoi abbiano comunque vissuto almeno in un certo periodo o dentro edifici in pietra o all'interno di preesistenti fortificazioni.

La ricerca durerà fino al 4 settembre, ma non è detto che si trovi qualcosa: nell'antichità si definiva come 'monti Tifati' un'area più ampia di quella attuale e secondo alcuni storici Annibale si potrebbe essere accampato altrove, magari (sostengono alcuni)in una valle dalle parti di Castel Morrone. Il mistero è, con ogni probabilità, destinato a perpetuarsi.

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