Su siti e social network prospera l'offerta di iniziative e prodotti rivolti agli appassionati di occultismo. Ma se molti la vivono come una trasgressione innocua, i rischi comunque non vanno sottovalutati (FpSMedia)

Social network dedicati, siti, blog, canali YouTube e pagine Facebook: Satana ha invaso la rete, ma non è detto che nasconda sempre un pericolo. Da una parte c'è chi considera il fenomeno una deriva preoccupante, un sistema per adescare i giovani e trovare nuovi adepti, dall'altra chi ridimensiona il problema parlando di pura ideologia e "pubblicità" del tutto svincolata dalla realtà delle sette sataniche occulte che si muovono sul territorio e procedono per contatti diretti e personali.

L'allarme del dottor Luca Bernardo ad un recente congresso di pediatria ha riacceso i riflettori sul problema delle sette sataniche sottolineando il ruolo della rete nell'espansione del fenomeno. Il primario dell'ospedale Fatebenefratelli e presidente della commissione Bullismo del ministero dell'Istruzione riporta i dati del 2010 di telefono Anti sette: su 240 mila vittime, circa 8 mila si dedicano a vario titolo a satanismo, vampirismo, spiritismo e stregoneria . «Il 44% sono adulti» spiega il dottor Bernardo «ma il 36% sono giovani tra i 15 e i 24 anni e soprattutto i più piccoli, nella fascia 14-17, si avvicinano a questo mondo attraverso il web. Internet ha cambiato il volto dei satanisti, possiamo parlare di satanismo cibernetico».

Considerazioni supportate da don Aldo Buonaiuto, responsabile del servizio Anti-sette, della comunità Papa Giovanni XXIII (numero verde 800 228866): «La platea alla quale queste sette si rivolgono si è allargata notevolmente. Internet ha spalancato le porte al mondo di Satana e il demonio si serve benissimo di questa macchina».

Preoccupazioni attenuate da Marco Strano, direttore scientifico dell'International Crime Analisys Association: «Il fenomeno è da monitorare per i risvolti psicologici sugli adolescenti, ma a livello criminologico non esiste allarme: le sette occulte realmente pericolose non si espongono on line, non si fanno pubblicità, si muovono e agiscono in situazioni di sicurezza, in luoghi privati con reperimento dei soggetti nella cerchia dei conoscenti».

In rete si trovano alcuni siti delle cosiddette chiese sataniche. Sono associazioni pubbliche, che agiscono alla luce del sole e propongono la filosofia satanista e una nutrita bibliografia. Per alcune è necessaria pure una regolare iscrizione e quelle internazionali, negli Stati Uniti, accedono anche alle sovvenzioni in quanto movimenti religiosi di culto. Si muovono nella legalità, condannano le violenze sugli animali e propongono video su YouTube con cui spiegano il loro credo come l'Unione Satanisti Italiani (il cui forum però è stato chiuso), o aprono un loro social network come i "Bambini di Satana": c'è la bacheca, la possibilità di caricare video e immagini, solo che lo sfondo è nero e occorrono 20 euro per iscriversi. In molti casi vendono merchandising collegato al mondo del satanismo ed esistono forum con cui si mantengono in contatto. Per entrarci occorre farne esplicita richiesta e non tutte le segnalazioni vengono prese in considerazione. Per quanto riguarda le pagine Facebook c'è un po' di tutto, ma colpisce che quelle ironiche tipo "Satana che canta allegramente Diavolo in me" abbiano più fan di quelle serie.

«Il sistema che prevedeva la successione sito web-forum-chat è sicuramente in regressione» spiega Marco Strano «dal 1999, anno in cui abbiamo effettuato il primo monitoraggio on line, molti siti si sono fermati o sono stati addirittura chiusi», ad esempio il sito www.satannet.net , indicato oltre dieci anni fa come "il centro dell'universo satanico su Internet", dal 2010 è il portale di una azienda giapponese che vende prodotti per la pulizia del viso. Poi c'è stata l'epoca d'oro dei blog e adesso tocca ai social network. «I siti rimasti o sono associabili alle chiese sataniche» continua Strano «o ad associazioni che potremmo definire culturali oppure sono dei meri negozi on line dove comprare candele nere, mentre le pagine Facebook sono per lo più ideate da adolescenti che vogliono stupire con qualcosa di molto trasgressivo e usano nick name fantasiosi per attrarre l'attenzione: è un sistema più accattivante e veloce e il lavoro di profiling è più difficile».

La negazione di Satana o del pericolo che rappresenta è però il primo sintomo di allarme che ravvisa don Aldo Buonaiuto: «Internet facilita la mascherata del mondo satanista, lo fa apparire innocuo e poi ci si accorge troppo tardi che dietro la realtà virtuale esistono dei personaggi folli che cercando di convincere i minori ad entrare nelle sette».

Per comprendere la situazione è necessario distinguere tra ambito criminologico e psicologico e tra chiese e sette sataniche. Il vero pericolo è rappresentato da queste ultime come spiega Fabiola Maset del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa) di Vittorio Veneto: «Esistono le chiese sataniche ossia gruppi che si fanno pubblicità anche on line e hanno luoghi di culto riconosciuti, e poi ci sono le sette occulte, costituite da pochi membri (una decina), si muovono solo sulla base di conoscenze dirette e si basano sull'omertà». Insomma migliaia di utenti parlano di satanismo on line poi le vere sette che si incontrano e praticano i riti sono rimaste le stesse di sempre e difficilmente si espongono sulla rete: internet è rischioso per chi deve "agganciare". «Il web è come una scatola di cioccolatini» dichiara Marco Strano citando Forrest Gump «non sai mai chi c'è dietro lo schermo del computer e potrebbe esserci anche un poliziotto. Insomma può essere che alcuni vengano contattati in chat, così come alcuni rimorchiano on line, ma ci vuole tanta fiducia che la persona dall'altra parte sia riservata e non riveli informazioni segrete. Finora casi dal punto di vista criminologico di persone agganciate su internet non ce ne sono».

Diverso il coinvolgimento a livello psicologico che può arrivare anche dalla rete e di cui parla di dottor Bernardo: «I giovani partono da una ricerca on line, si addentrano sempre di più in questo mondo, chiedono di entrare nei forum e da lì l'invito a frequentare i loro locali e le loro feste è un passo molto breve».

In ogni caso, il proselitismo on line è ancora un campo di studio e di indagine embrionale. Per adesso l'affiliazione alle sette sataniche si basa ancora sulla figura de "l'accompagnato" ossia di un nuovo possibile adepto portato dentro il giro da un conoscente. «Nella stragrande maggioranza l'arruolamento avviene ancora negli momenti clou dell'universo giovanile come i concerti rock, le discoteche, i locali e i rave party» spiega Giuseppe Bisetto del Gris di Treviso «Non si tratta solo di vedere una cosa on line, ma serve la proposta di chi sta all'interno per accedere ad una setta. Internet in questo caso ha ancora un ruolo secondario e più ideologico: non ho ancora avuto esperienza di persone adescate in rete, anche se da essa hanno avuto una conferma e un rafforzamento della loro scelta. Sul web posso imparare cos'è il satanismo, la sua filosofia e posso conoscere le sette d'Oltreoceano e permettere a chi è già un affiliato di mantenersi in contatto con gli altri adepti».

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