Durante una serata per le selezioni di miss Padania, in Piemonte, il leader leghista ha tenuto sempre acceso il sigaro, infischiandosene di chi gli chiedeva di smettere. Ne è venuto fuori un caso e ora è in arrivo la sanzione. Chi la pagherà?
Multa per Umberto Bossi. Una «sanzioncina da non più di 50 euro», come la definisce il sindaco di San Giusto canavese, Teresa Giosi Boggio, è in partenza dagli uffici del piccolo comune in provincia di Torino, destinatario il leader della Lega. Anche in territorio 'padano' è infatti valido il divieto di fumo, al chiuso, durante le manifestazioni pubbliche. Invece Bossi intervenuto il 23 dicembre alle selezioni di Miss Padania assieme al governatore del Piemonte Roberto Cota e all'onorevole Walter Togni, non si è trattenuto dall'accendere il sigaro, platealmente, fumandoselo davanti a tutti.
La cosa non è passata inosservata e la querelle è arrivara in consiglio comunale. Spiega il sindaco, eletta con una lista civica: «Durante la serata il mio vice e un consigliere hanno più volte chiesto a Bossi di non fumare. Era evidente l’imbarazzo di tutti di fronte a un Senatore della Repubblica che disattende a un divieto. Ma Cota e Togni non hanno minimamente mostrato segni di disagio o contrarietà. Al momento comunque è prevalso il buon senso e la prudenza, perché azioni clamorose avrebbero potuto degenerare. Però adesso stiamo provvedendo a emettere il provvedimento».
La serata nel salone polifunzionale Gioannini di San Giusto era organizzata dal consigliere di minoranza Anna Parisch e si è svolta in perfetto stile leghista: sfilata delle aspiranti Miss, discorsi delle autorità e auguri di Natale con brindisi, panettone e cassetta per le letterine indirizzate a Bossi. Nulla di troppo politico, insomma, tranne per qualche frecciata dai toni nostalgici rivolta al governo Monti dal presidente del Piemonte Cota durante i suoi saluti.
Mentre per Bossi si prepara una multa sotto i 50 euro, la consigliera Anna Parisch si è vista recapitare un verbale da 440 euro, in quanto 'responsabile per la sicurezza' della manifestazione.
Il leader della Lega non ha mai nascosto di essere un accanito fumatore di sigaro: è noto che se li accendeva anche in clinica, durante il lungo periodo di riabilitazione successivo all'ictus, lasciando interdetti i suoi infermieri.
Nell'agosto dell'anno scorso, dopo una caduta in casa avvenuta di notte in cui si è fratturato un gomito, Bossi sostenne di essere inciampato mentre andava a prendere i suoi sigari.
Alla Camera, non potendo proprio fumare, Bossi ha preso l'abitudine di masticare i sigari spenti, soprattutto nei momenti di maggiore tensione.
Il sigaro di cui Bossi è più spesso consumatore è il Toscano Garibaldi, realizzato con tabacchi non conciati di tipo Kentucky, prodotti prevalentemente in Campania, a Cava de' Tirreni.
Il leader della Lega comunque è recidivo nelle sue violazioni ai divieti. L'episodio più famoso, ma non isolato, risale al novembre del 2010, quando Bossi è stato ritratto 'fumante' durante una addirittura nei locali della Prefettura di Vicenza. Il governatore Roberto Cota, in quell'occasione, reggeva addirittura il posacenere.
Resta da chiedersi chi ora paghera la 'sanzioncina' da 50 euro: se lo stesso Bossi di tasca sua, il suo partito o, appunto, il reggi-posacenere Cota.