Il rientro in divisa per gli agenti che hanno ucciso lo studente ferrarese è previsto tra otto mesi. Ma potrebbe avvenire addirittura prima
25 aprile 2013
Se l'è cavata con sei mesi di sospensione dal servizio. Come gli altri suoi tre colleghi condannati in via definitiva a tre anni e mezzo (ridotti a sei mesi a causa dell'indulto) per aver provocato la morte di Federico Aldrovandi, il diciottenne picchiato durante un controllo di polizia a Ferrara il 25 settembre 2005.
Ma Monica Segatto deve avere giudicato eccessiva quella sanzione inflitta a lei e agli altri tre poliziotti autori del pestaggio dalle commissioni disciplinari del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Così si è rivolta al Tar per chiedere che venga annullata anche quella sospensione semestrale. Lo stop dovrebbe scattare a giugno, quando i quattro agenti avranno finito di scontare la condanna per omicidio colposo.
Il rientro in divisa è previsto per l'inizio del 2014. O addirittura prima, se il Tar dovesse accogliere il ricorso della poliziotta.
A più riprese Patrizia Moretti, madre di Federico, ha invocato il licenziamento dei condannati dalla polizia. Il regolamento del Viminale però, in caso di condanne per reati colposi, prevede al massimo una sospensione.