La Corte: avere figli è un diritto che non può essere negato

Depositate le motivazioni della sentenza con cui i giudici costituzionali hanno abolito il divieto all'eterologa. Per i magistrati, non ci sarà bisogno di nuove leggi. E non appena la sentenza sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, novemila famiglie in attesa potranno avere accesso alle cure in Italia

Legge 40
Essere genitori è un diritto. Anche per le coppie sterili. Anche per quelle con le patologie più gravi, a cui una legge del 19 febbraio 2004 impediva di accedere alla fecondazione attraverso gameti esterni alla coppia, la cosiddetta "eterologa". Ieri i giudici della Corte Costituzionale che il 9 aprile avevano abolito il divieto attraverso una sentenza, ne hanno depositato le motivazioni. Che non appena saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (azione prevista a giorni) permetteranno a novemila coppie in attesa di iniziare le cure.

Come nel dibattito avviato da "l'Espresso", i magistrati non si sono limitati ad abbattere i paletti legali previsti dal parlamento. Ma hanno parlato di diritti, discriminazioni e di una genitorialità ormai non più legata al Dna. «La determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile», scrivono: «riguarda la sfera più intima ed intangibile della persona umana». Per questo si tratta di un diritto «incoercibile», che non può essere impedito, frenato, nella sua realizzazione. Perché «diventare genitori e formare una famiglia che abbia dei figli» è «espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi».

Inoltre, ribadiscono i giudici, questa sentenza non crea alcun vuoto normativo. Perché le regole previste per la fecondazione omologa possono essere applicate anche all'eterologa. Senza bisogno di un nuovo intervento legislativo. Ora rimane solo una domanda: potrà il Servizio sanitario nazionale attrezzarsi per aumentare i centri di procreazione medicalmente assistita che garantiscono l'accesso - pubblico - all'eterologa?

Leggi il dossier integrale de "l'Espresso": La fecondazione assistita tra oscurantismo e diritto

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