La Suprema Corte ha sancito che il dovere costituzionale di pagare le tasse ha un valore superiore alla privacy dei presunti evasori, mentre il segreto bancario svizzero non vale in Italia

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La Cassazione autorizza il fisco a usare la lista Falciani come prova di un'evasione miliardaria. Finora c'erano stati verdetti contrastanti: alcune commissioni tributarie avevano convalidato le prime multe per i conti esteri non dichiarati, mentre altri giudici le avevano annullate, considerando "inutilizzabili" i dati informatici della Hsbc, in quanto copiati dal tecnico Hervé Falciani "violando il segreto bancario svizzero".

Il 9 febbraio, poche ore dopo i primi articoli sulla lista, la sezione tributaria della Suprema Corte ha notificato l'attesissima relazione del primo processo, destinato a fare scuola, in cui la Cassazione è chiamata a pronunciarsi sulla lista Falciani.

Il giudice relatore, Roberto Conti, noto giurista, propone al collegio di considerare pienamente utilizzabile la lista, anche come unica prova, non solo perché è stata trasmessa al fisco italiano dalle autorità francesi, ma soprattutto perché il dovere costituzionale di pagare le tasse ha un valore superiore alla privacy dei presunti evasori, mentre il segreto bancario svizzero non vale in Italia.

Non si tratta di un parere di parte, ma della relazione ufficiale firmata dal giudice incaricato di studiare la questione e proporre ai colleghi la sentenza, che verrà emessa il 15 aprile. L'avvocato Asa Peronace, difensore di un comasco che aveva vinto in primo e secondo grado e ora rischia sanzioni triplicate, non condivide questa tesi che «sembra legalizzare il furto di dati informatici», ma conferma l'importanza della svolta: ?«A questo punto consiglierò a tutti i miei clienti di aderire alla voluntary disclosure».