Giardini, orti, passeggiate. Gli over-65 hanno il pollice verde. Ecco i progetti migliori da Foggia a Milano

La maggioranza dei comuni italiani che ha elaborato progetti a favore degli anziani, lo ha fatto in un'ottica green. Ad esempio, ai bordi del Parco Nord di Milano ci sono 12 zone riservate agli orti per anziani, situati cioè nelle aree più facilmente accessibili. Il disegno complessivo, creato dal paesaggista Andrea Kipar, è incantevole. I fazzoletti di terra si affacciano tutti su un sentiero aperto al pubblico e una rete metallica verde, sormontata da fiori e piante rampicanti, circonda ciascun orto, che può essere chiuso a chiave. Ogni spazio dispone di cassette per gli utensili e ogni anno c'è la premiazione dell'orto più bello. Per conquistare un piccolo appezzamento di terra è necessario recarsi al Consorzio del Parco Nord, compilare un modulo e attendere che l'ente compia l'assegnazione di quelli rimasti liberi.

Sempre nel capoluogo meneghino, l'ospedale San Carlo Borromeo ha deciso di trasformare gli spazi verdi che esistono all'interno della struttura in un parco aperto al pubblico. Ai pazienti geriatrici e agli anziani in visita sarà affidato il compito di curare le aiuole e dare vita a orti urbani. L'obiettivo è attivare percorsi di giardini terapeutici, che stanno per nascere anche negli ospedali Gagliera di Genova, San Paolo di Milano, all'ospedale di Melzo e al Sarzana di La Spezia. A occuparsi di questo progetto è Federica Poggio, dottoranda in Architettura all'Università di Genova.

Il progetto si chiama High Garden e vi prendono parte progettisti urbani, agronomi e medici che, insieme, hanno condotto una ricerca per dimostrare come l'orto-giardino terapia sia particolarmente utile per mantenere gli anziani in salute. «Il contatto con la natura, anche semplicemente a livello visivo, ha effetti benefici sulla persona e la aiuta a sopportare meglio le difficoltà della vita», spiega Poggio, la quale ha scoperto che moltissimi ospedali hanno al proprio interno parecchie aree verdi.

«Questo perché gli ospedali costruiti da gli anni Quaranta e gli anni Settanta (cioè il 70 per cento delle strutture italiane) dovevano sottostare a una legge edilizia del 1939 che imponeva la presenza di almeno 20 metri quadri di area verde per ogni letto di degenza. Molti di questi giardini sono oggi abbandonati e il progetto che stiamo lanciando mira a riqualificare quelle zone, coinvolgendo soprattutto le persone anziane e i pazienti», racconta Poggio.

Anche a Foggia i giardini esterni della casa di cura cittadina sono gestiti dagli dagli attempati ospiti e dai foggiani residenti nella zona, dal momento che la casa di riposo è perfettamente integrata all'interno della città. Nella capitale ci sono poi gli orti della della Marcigliana. Qui, oltre a piantare ortaggi, si coltivano relazioni sociali e si fanno parecchie attività motorie. A Ventimiglia Alta, nell'ex convento di Sant'Antonio Abate, l'intera area verde è stata riqualificata per fare spazio agli orti sociali dove i soggetti anziani possono insegnare ai bambini e alle persone disabili le loro competenze e i saperi agricoli.

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