Sarà il contingente Voloire, che farà base a dieci minuti dai padiglione della Kermesse, a garantire la sorveglianza sulle operazioni di rifornimento notturne e la sicurezza dell'area

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L’unica certezza alla fine potrebbero essere loro: i soldati mandati a presidiare l’esterno della zona espositiva. Sono veterani, addestrati e ben organizzati, integrati in una struttura che conosce perfettamente la metropoli lombarda. A dirigere il contingente dell’Esercito impegnato per la sicurezza dell’Expo sarà infatti la Voloire, lo storico reggimento fondato a Milano nel 1887 ?e che già si occupa dell’operazione Strade sicure.

Sin dai tempi di Napoleone, ?il compito della Voloire, ?nome francese per indicare l’artiglieria a cavallo, era di correre da una parte all’altra del fronte di battaglia, per tamponare le situazioni di crisi. E anche l’Expo rischia di trasformarsi in una missione simile, con una corsa per chiudere le falle nel sistema globale di protezione.
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Com'è facile attaccare l'Expo
16/4/2015

Per l’evento sono stati già trasferiti in città altri seicento soldati, che si aggiungono ai seicento incaricati dei normali pattugliamenti cittadini attivati da otto anni. Gran parte farà base nella caserma Perrucchetti, a soli dieci minuti dai padiglioni. Tutti hanno ricevuto un ulteriore addestramento anti-terrorismo in vista dell’operazione Expo, ?ma la gran parte ha avuto un’esperienza di missioni all’estero in zone calde, come Libano, Afghanistan o Kosovo. Gli artiglieri della Voloire hanno persino la qualifica ?di marines, perché devono fornire il supporto alle truppe da sbarco.

Il compito più delicato che dovranno affrontare le pattuglie dell’Esercito è la sorveglianza sull’ondata di camion che ogni notte dovrà rifornire l’Expo: in sette ore arriveranno tra i 500 e i 900 veicoli, senza potere sapere in anticipo chi li guiderà e cosa trasporteranno.
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I soldati sono abituati a fare i controlli ?per cercare esplosivo: ormai da anni è l’attività operativa decisiva per i reparti che agiscono in Afghanistan. Anche a Milano ci saranno cani che fiutano gli ordigni e gli “sniffer”, dispositivi a raggi X per scovare i detonatori. In città sono già pronti anche nuclei per la difesa Nbc, nel caso estremo di minacce con sostanze radioattive o armi chimiche. Anche in questo caso, l’Esercito dispone di laboratori mobili e operatori equipaggiati.

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