Attualità
21 luglio, 2015La Corte europea dei diritti umani punta il dito contro il "vuoto normativo" che "viola i diritti delle coppie gay". Proprio mentre, al Senato, il disegno di legge aspetta dal ministero dell'Economia la relazione tecnica che dirà se ci sono i soldi per la reversibilità della pensione. Più che Renzi, potè la burocrazia
Unioni civili: Strasburgo condanna l'Italia mentre il ddl Cirinnà è in stand by
Certo, l’italico effetto burocratija non è bellissimo. Anzi. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo fa piombare una condanna sull’Italia per il mancato riconoscimento dei diritti degli omosessuali, proprio mentre in Senato, l’iter della legge che riconosce le unioni civili – cosiddetto ddl Cirinnà - è bloccato dal mancato arrivo di una relazione tecnica del ministero dell’Economia, sulla copertura finanziaria della legge (espediente dietro il quale, al momento, si nasconde la contrarietà politica dell’Ncd di Alfano). I giudici di Strasburgo condannano l’Italia per violazione dei diritti di tre coppie omosessuali: un giudizio emesso all’unanimità, sul caso sollevato da Enrico Oliari, presidente di Gaylib, e altri, contro l’impossibilità di vedersi riconoscere la propria unione. “La Corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”, si legge in una nota della Corte. Il “vuoto normativo” che si imputa all’Italia non è certo la mancata introduzione del matrimonio egualitario (tra etero e omosessuali), materia che compete agli Stati: ma proprio al mancato riconoscimento delle unioni civili.
L’elemento paradossale è che in Italia qualcosa “eppur si muove” dopo l’ennesima spinta data da Renzi nei giorni scorsi. “Aspetteremo al massimo tre giorni la relazione tecnica, poi procederemo”, aveva tuonato il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda la settimana scorsa, dopo aver chiesto invano di mettere in calendario per l’Aula il ddl Cirinnà e dovendo invece accontentarsi dello slittamento. Gradito, certo, all’Ncd, ma tecnicamente invevitabile. Perché, senza la relazione che deve dire quanto costerà estendere alle coppie omosessuali le pensioni di reversibilità, la commissione Bilancio non può dare il suo via libera al provvedimento. E senza quel via libera, non può lavorare né la commissione, né l’Aula. Tutto in stand by, insomma, come spiegavano anche ieri sera in Senato, constatando il mancato arrivo della relazione dal Mef. Che pure era già “praticamente pronta”, giuravano nel Pd già la settimana scorsa. Chissà se la condanna che viene dalla Corte di Strasburgo servirà a smuovere le acque. Quanto meno per far arrivare in Aula il ddl prima della pausa estiva: obiettivo minimo, in fondo, eppure a quanto pare tanto difficile da raggiungere.
che avrebbe dovuto fornire delle ?proiezioni relative ai costi dell' estensione delle pensioni di ?reversibilità e degli assegni familiari. Fino alla serata di oggi, ?tuttavia, il documento non risulta ancora pervenuto alla commissione ?Bilancio di palazzo Madama. (segue)
L’elemento paradossale è che in Italia qualcosa “eppur si muove” dopo l’ennesima spinta data da Renzi nei giorni scorsi. “Aspetteremo al massimo tre giorni la relazione tecnica, poi procederemo”, aveva tuonato il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda la settimana scorsa, dopo aver chiesto invano di mettere in calendario per l’Aula il ddl Cirinnà e dovendo invece accontentarsi dello slittamento. Gradito, certo, all’Ncd, ma tecnicamente invevitabile. Perché, senza la relazione che deve dire quanto costerà estendere alle coppie omosessuali le pensioni di reversibilità, la commissione Bilancio non può dare il suo via libera al provvedimento. E senza quel via libera, non può lavorare né la commissione, né l’Aula. Tutto in stand by, insomma, come spiegavano anche ieri sera in Senato, constatando il mancato arrivo della relazione dal Mef. Che pure era già “praticamente pronta”, giuravano nel Pd già la settimana scorsa. Chissà se la condanna che viene dalla Corte di Strasburgo servirà a smuovere le acque. Quanto meno per far arrivare in Aula il ddl prima della pausa estiva: obiettivo minimo, in fondo, eppure a quanto pare tanto difficile da raggiungere.
che avrebbe dovuto fornire delle ?proiezioni relative ai costi dell' estensione delle pensioni di ?reversibilità e degli assegni familiari. Fino alla serata di oggi, ?tuttavia, il documento non risulta ancora pervenuto alla commissione ?Bilancio di palazzo Madama. (segue)
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