Attualità
settembre, 2015

"Corso Como 10 non paga le tasse, deve fallire"

Una grana fiscale scuote il negozio di Carla Sozzani, uno dei più noti d'Italia. Equitalia chiede 4,6 milioni per imposte e contributi non pagati. E si rivolge al tribunale. Ma i legali della società contrattaccano: "Richiesta immotivata"

Dai locali super-chic di uno dei “concept store” più famosi e glamour del mondo alle scarne stanze del Tribunale di Milano. Per l'esattezza, all'aula numero 30, sezione fallimentare, al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Milano. Davanti al giudice Filippo D'Aquino, mercoledì 16 settembre verrà discussa infatti la richiesta di fallimento della Dieci Srl, la società proprietaria del celebre negozio “10 Corso Como” (si chiama proprio così, anche se per i milanesi è “Corso Como 10”) che si trova nella modaiolissima Corso Como, una delle strade più internazionalmente frequentate di Milano. Non si tratta di un negozio qualsiasi, visto che a fondarlo è stata Carla Sozzani, la gallerista sorella di Franca Sozzani, uno dei volti più noti del mondo della moda e direttore di “Vogue” in Italia. A trascinare l'azienda in tribunale, per oltre 4 milioni di euro di tasse non pagate, è Equitalia, che ha presentato l'istanza di fallimento. Una decisione che la società ritiene immotivata e che i suoi legali, interpellati da “l'Espresso”, definiscono «frutto di un equivoco».

Dieci Srl - quasi interamente controllata dalla Carla Sozzani Editore Srl, con una piccola partecipazione di Donato Maino, l'amministratore unico - ha un capitale di 96 mila euro e ha chiuso gli ultimi due bilanci in rosso, rispettivamente per  837 mila euro e 709 mila euro. La crisi ha appesantito l'indebitamento complessivo della società, salito a 11 milioni di euro, a fine gennaio 2015. E l'ultimo bilancio disponibile mostrava un calo del fatturato, sceso a 5,6 milioni dai 6,3 milioni del bilancio precedente, chiuso a gennaio 2014.

Nell'istanza di fallimento, la società che riscuote le tasse sostiene che l'azienda della Sozzani deve sborsare 4,67 milioni di euro: 4 milioni abbondanti per debiti scaduti e il resto per contributi e sanzioni legate ai mancati pagamenti.  Equitalia sostiene che «a fronte dei debiti sopraindicati la società, dichiarando di versare in una situazione di temporanea difficoltà, ha chiesto e ottenuto la rateizzazione in 72 mensilità (successivamente prorogata di ulteriori 72 mensilità a seguito del dichiarato peggioramento della propria situazione economico finanziaria), dalla quale è decaduta per inadempienza». In sostanza, Dieci Srl si era messa d'accordo per coprire a rate il suo debito con Equitalia e poi non avrebbe rispettato l'impegno. Al punto 5 dell'istanza, si legge ciò che segue: «Sussiste lo stato di insolvenza della società Dieci Srl non essendo la stessa in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni, come dimostra la decadenza del beneficio della rateizzazione per inadempimento».

I legali dello studio Ichino, che rappresenta la Dieci per la vertenza sui debiti previdenziali, contestano però la ricostruzione riportata nel provvedimento di Equitalia. Sostengono che società della Sozzani aveva presentato una terza richiesta di rateizzazione, questa volta a 120 mensilità, che non è stata concessa dall'agenzia per la riscossione. Ritenendo «immotivato» questo rigetto, la Dieci si è rivolta agli organi competenti: la commissione tributaria per la parte fiscale, il giudice del lavoro per i debiti con l'Inps. Ed è stato proprio quest'ultimo giudice, Antonio Lombardi, il 7 agosto scorso, «a emettere un provvedimento in via d'urgenza per concedere un'ulteriore dilazione dei pagamenti». La commissione tributaria non si è ancora pronunciata, mentre lo stesso Lombardi deve ancora decidere nel merito. Nel frattempo, però, Equitalia non è stata ad aspettare, e il 3 agosto scorso ha presentato l'istanza di fallimento. 

Corso Como 10 non è un semplice negozio. Inaugurato nel 1991, evoluzione della galleria d'arte della Sozzani, è diventato il primo “concept store” italiano. Ha ospitato centinaia di mostre dei fotografi più celebri - da Annie Leibovitz a Helmut Newton -  e sugli scaffali si trovano raffinati capi d'abbigliamento, costosi libri d'arte, eleganti pezzi d'arredamento. Nel vecchio cortile reinventato come giardino ricco di piante si sono tenute decine di eventi. Farsi un giro nei suoi locali è un must per migliaia di turisti stranieri. La sua notorietà è internazionale, al punto da renderlo probabilmente il più conosciuto negozio d'Italia. I legali della Dieci sottolineano che il contenzioso con Equitalia cade in un momento cruciale, visto che la fine dei lavori durati anni con la costruzione dei grattacieli di piazza Gae Aulenti e il rifacimento di piazza 25 aprile in questi ultimi mesi ha ridato fiato alle vendite. Ora, però, alla cassa si è presentato Equitalia, un “cliente” difficile.

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