La protesta

Petizione di 160 accademici italiani per boicottare le università israeliane

di Michele Monni   30 gennaio 2016

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Secondo i firmatari,Israele sta continuando la sua politica di “espropriazione e di discriminazione sistematica contro la popolazione palestinese che vive nei territori occupati

Più di 160 academici provenienti da 50 università italiane hanno firmato una petizione per chiedere la sospensione di ogni collaborazione con gli istituti accademici israeliani e in particolare con l’istituto Technion di Haifa. La campagna si pone l’obiettivo di fornire sostegno all’appello fatto dagli accademici palestinesi all’interno del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), campagna bollata da Israele e dai suoi sostenitori come apertamente anti-israeliana e antisemitica.

L’appello italiano è solo l'ultimo esempio di una serie di simili controverse iniziative di accademici che si sono pronunciati a favore dei diritti dei palestinesi, tra cui 500 nel Regno Unito, 450 in Belgio, 200 in Sudafrica e 120 in Irlanda. Le associazioni accademiche che sostengono l'appello palestinese per il boicottaggio, annoverano, tra le altre, l’American Anthropological Association, la National Women's Studies Association, l’American Studies Association e l’Association for Humanist Sociology.

“Si tratta” si legge nel testo dell’appello ottenuto da l’Espresso “della prima iniziativa italiana di boicottaggio accademico […] e nasce come risposta alle ormai note e ben documentate complicità delle istituzioni accademiche israeliane con la violenza di stato israeliana e alla totale mancanza di qualsiasi seria condanna da parte loro sin dalla fondazione dello Stato di Israele”.

Secondo i firmatari, Israele sta continuando la sua politica di “espropriazione e di discriminazione sistematica contro la popolazione palestinese che vive nei territori occupati. Dopo quasi cinquant’anni di occupazione militare” sostengono gli accademici “e settanta dalla creazione dello Stato di Israele –avvenuta in gran parte a seguito della pulizia etnica della popolazione indigena palestinese- […] la maggioranza dei palestinesi restano profughi, molti dei quali apolidi”.

La campagna di boicottaggio è indirizzata principalmente verso l’istituto israeliano Technion, con sede ad Haifa, specializzato nello sviluppo di tecnologie militari. Secondo i firmatari, questo istituto riveste un ruolo fondamentale “nel supportare e riprodurre le politiche israeliane di espropriazione e di violenza militare ai danni della popolazione palestinese”. Gli accademici invitano pertanto le università italiane che collaborano con Technion – tra queste i politecnici di Milano e Torino e le università di Cagliari, Firenze, Perugia e Roma- “a sospendere ogni forma di collaborazione con l’istituto, perché profondamente coinvolto nel complesso militare-industriale di Israele e direttamente complice delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti dei palestinesi”. Inoltre, ad opinione dei firmatari, questa iniziativa “assume particolare importanza alla luce degli stretti legami che rendono l'Italia uno dei principali partner militari e accademici di Israele in Europa”.

L’istituto Technion, sarebbe coinvolto più di ogni altra università nel complesso militare-industriale israeliano e svolgerebbe una vasta gamma di ricerche in tecnologie e armi utilizzate “per opprimere e attaccare i palestinesi”. Uno dei progetti più noti, sostengono gli accademici italiani, ha portato allo sviluppo di funzioni di controllo remoto sul bulldozer Caterpillar “D9”, usato dall'esercito israeliano per demolire le case dei palestinesi e alla creazione di un dispositivo per individuare i tunnel sotterranei, “sviluppato appositamente per facilitare l’assedio della Striscia di Gaza”.

I firmatari sottolineano che il movimento BDS, a cui fanno riferimento, “rifiuta ogni forma di discriminazione razziale, politica, religiosa e di genere, inclusi l’antisemitismo, l’islamofobia e ogni ideologia fondata su presunte supremazie etniche o razziali."

Tra gli accademici firmatari di spicco, c’è anche il filosofo, storico e intellettuale di estrazione marxista, Domenico Losurdo, dell’università di Perugia. “Negli ultimi anni il numero dei coloni e cresciuto di decine di migliaia e migliaia di case palestinesi attendono la demolizione, è evidente” ha detto Losurdo a l’Espresso citando un recente articolo apparso sul New York Times “che c’è ormai un processo galoppante di colonizzazione”. “L’unico modo per salvare la soluzione due stati-due popoli” ha aggiunto l’accademico –che accusa il governo di Benjamin Netanyahu di essere la principale forza che si oppone a questa soluzione-, è denunciare all’opinione pubblica internazionale quello che sta avvenendo. Non si tratta” ha spiegato il filosofo “di aiutare solamente i palestinesi, ma di aiutare anche Israele: gli israeliani che si oppongono a queste politiche e denunciano il processo di colonizzazione, vengono intimiditi e minacciati con gravi misure a livello legislativo”. Per Losurdo, l’esempio da prendere è quello del boicottaggio contro il Sudafrica dell’Apartheid. “L’appello di cui sono firmatario, è un boicottaggio istituzionale, e non impedisce di avere relazioni personali con accademici israeliani” ha aggiunto il professore, definendo la petizione in linea con la Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele (PACBI).

“Quello che mi preoccupa” ha detto il filosofo citando nuovamente il principale quotidiano della Grande Mela “è il supporto economico che gli USA continuano a dare a Israele (4 miliardi stanziati per il 2016), che è un chiaro incoraggiamento a Netanyahu a proseguire questa politica di colonizzazione e a mantenere la doppia legislazione che vige nei Territori” (le corti militari per i palestinesi e quelle civili per i coloni israeliani ndr). L’accusa di favorire sentimenti antisemitici, che spesso viene utilizzata dalle frange più estreme delle società e del governo israeliano in risposta a iniziative come quella presa dal gruppo di accademici italiani, viene definita da Losurdo come “terrorismo ideologico”. “Noi vediamo i palestinesi espropriati, in migliaia che aspettano la demolizione delle loro abitazioni, le loro terre sono colonizzate, sono sottoposti ad un regime di occupazione militare: e le vittime del pregiudizio razziale” si chiede Losurdo “sarebbero gli israeliani piuttosto che i palestinesi?”

Accuse di antisemitismo e di fomentare sentimenti anti-israeliani, verso gli accademici che in passato hanno deciso di aderire al boicottaggio, sono state espresse da diversi istituti israeliani, dalle associazioni di accademici di origine ebraica sparse per il mondo, da gruppi dell’estrema destra come La Lega di Difesa Ebraica (Jewish Defence League), e, naturalmente, dalla totalità della leadership israeliana. Ma anche dai sostenitori della causa palestinese sono giunte critiche e distinguo. Tra questi Noam Chomsky, professore emerito al MIT di Boston e, forse, il più noto intellettuale vivente. Chomsky ha sostenuto che “se si decide di boicottare l’università di Tel Aviv per le violazioni dei diritti umani da parte di Israele, allora bisognerebbe boicottare anche l’università Harvard per le più gravi violazioni che gli USA compiono in giro per il mondo”. L’ideatore del concetto di “grammatica generativa”, nonostante sia uno dei più corrosivi critici delle politiche israeliane, sostiene inoltre che l’analogia fatta dal movimento BDS tra le sanzioni economiche all’Apartheid Sudafricano e quelle invocate contro Israele, sia “molto dubbia”. Egli sostiene che già negli anni 60’ gli investitori internazionali avevano abbandonato il Sudafrica, mentre oggi “gli investimenti di USA e di Europa inondano Israele”. Ma anche un noto intellettuale palestinese, l’ex rettore dell’università Al-Quds di Gerusalemme, Sari Nusseibeh, ha espresso in passato le proprie perplessità riguardo al boicottaggio. “Se guardiamo alla società israeliana” ha detto in un’intervista pubblicata sul quotidiano israeliano Haaretz “è nella comunità accademica che abbiamo la maggioranza delle posizioni progressiste per la pace [..] se si vuole punire un settore, questo è l’ultimo da cui cominciare”.

Un altro firmatario di spicco della petizione italiana è Giorgio Forti, scienziato illustre, professore emerito all’università di Milano, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e membro di ECO, Ebrei Contro l’Occupazione. “Il boicottaggio accademico è una forma particolare di boicottaggio” ha spiegato Forti all’Espresso “non con lo scopo di interrompere rapporti di collaborazione culturale con singoli accademici israeliani, ma di interrompere quelli con le istituzioni scientifiche israeliane che non si oppongono o almeno dissociano dalle azioni più inumane ed ingiuste del loro governo”. Pochi giorni fa, Forti ha scritto una lettera al capo della diplomazia europea Federica Mogherini, denunciando “i continui soprusi verso i palestinesi e chiedendo una sospensione delle privilegiate condizioni” che l’UE garantisce ad Israele nel commercio e nelle attività culturali. “Ho scritto quella lettera perché è bene che la UE sappia che non tutte le associazioni ebraiche, non tutti gli ebrei, e non tutta l’opinione pubblica, in Italia ed in Europa, sono succubi della politica razzista e violenta di Israele come lo sono, purtroppo, la maggioranza delle Comunità  Ebraiche e, quel che è peggio, i governi europei”. Forti non si fa scrupolo ad utilizzare parole molto accese riferendosi al discorso fatto dal presidente del consiglio Matteo Renzi davanti alla Knesset (parlamento), in occasione della sua ultima visita in Israele. “Bisogna ammettere” sostiene Forti “che un simile servile ossequio alla politica di Israele, qualsiasi nefandezza esso commetta, è tale da farci vergognare di essere italiani”.

L’appello degli accademici italiani arriva in un momento di grande pressione internazionale verso Israele. Pochi giorni fa, durante l’annuale convegno dell’INSS (Institute for National Security Studies) a Tel Aviv, l’ambasciatore americano Dan Shapiro ha espresso le sue perplessità per la continua espansione delle colonie nei territori occupati da parte dell’esecutivo di Benjamin Netanyahu, espansione che secondo Shapiro –grande sostenitore di Israele- “pone onesti dubbi” riguardo alla volontà e l’impegno di Israele verso la soluzione a due stati. L’ambasciatore ha inoltre puntato il dito verso “il doppio standard” che sembra essere applicato nel perseguire i crimini di palestinesi e dei coloni da parte dell’esercito israeliano. L’aggressiva reazione di alcuni esponenti della leadership israeliana, in risposta ai commenti dell’ambasciatore, ha fatto scaturire la piccata replica del New York Times, che, attraverso un editoriale a firma dell’editorial board, ha sostenuto strenuamente le posizioni di Shapiro ed espresso sdegno per il “linciaggio” del diplomatico. Da parte europea, si attende in tempi brevi l’implementazione delle linee guida della UE –fortemente sostenute da Federica Mogherini- sull’etichettatura dei prodotti delle colonie israeliane in Cisgiordania. Le nuove normative sono intese a creare una netta separazione tra i prodotti delle colonie nei territori occupati e quelli prodotti in Israele, e dare così la possibilità ai consumatori europei di poter scegliere su base etica se supportare gli insediamenti israeliani o boicottarli. Da ultima, è arrivata in questi giorni la stoccata del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon –in scadenza di mandato alla fine di quest’anno-, che ha definito la continua costruzione di colonie da parte dell’esecutivo israeliano “un affronto verso i palestinesi e la comunità internazionale” e ha descritto l’ondata di attacchi di giovani palestinesi contro civili e militari israeliani degli ultimi mesi come “una reazione umana” di ogni popolo oppresso da un’occupazione militare. La risposta di Netanyahu non si è fatta attendere: “Con le sue parole” ha detto il primo ministro israeliano, il segretario Generale “incoraggia il terrorismo”.

Lista dei primi firmatari:

1.                  Matilde Adduci, Università di Torino
2.                  Vittorio Agnoletto, Università di Milano
3.                  Alessandra Agostino, Università di Torino
4.                  Stefania Arcara, Università di Catania
5.                  Andrea Balduzzi, Università di Genova
6.                  Angelo Baracca, Università di Firenze
7.                  Giorgio Barberis, Università del Piemonte Orientale
8.                  Paolo Barrucci, Università di Firenze
9.                  Laura Bartolini, European University Institute
10.               Enrico   Bartolomei, Università di Macerata
11.               Riccardo Bellofiore, Università di Bergamo
12.               Roberto Beneduce, Università di Torino
13.               Elisabetta Benigni,  Università di Torino
14.               Luca Bernardini, Università di Milano
15.               Chiara Bertone Università del Piemonte Orientale
16.               Piero Bevilacqua, Già Università di Roma 1
17.               Francesca Biancani , Università di Bologna
18.               Alessandro Bianchi ,Università di Bari
19.               Nadia Bizzarrini, Università di Napoli "Federico II"
20.               Chiara Bodini, Università di Bologna
21.               Stefano Boni, Università Modena e Reggio
22.               Caterina Bori, Università di Bologna
23.               Simona Borioni, ENEA
24.               Anna Maria Brancato, Università di Cagliari
25.               Giuseppe Burgio, Università di Palermo
26.               Sandro Busso, Università di Torino
27.               Ilaria Camplone, Csi - Università di Bologna
28.               Giovanni Capellini, Roma Tre
29.               Pinuccia Caracchi, Università di Torino
30.               Federico Carbognani, Università di Roma “La Sapienza”
31.               Vincenzo Carbone, Università Roma Tre
32.               Marta Cariello, Seconda Università di Napoli
33.               Diana Carminati, già Università di Torino
34.               Silvana Carotenuto, Università “Orientale” di Napoli
35.               Estella Carpi, New York University (Abu Dhabi), già Università di Milano
36.               Giulio Castelli, Universita' di Firenze
37.               Elisa Castelli, Università di Roma “La Sapienza”
38.               Bruno   Catalanotti, Università Federico II di Napoli
39.               Luigi  Cazzato, Università di Bari
40.               Iain Michael Chambers, Università di Napoli, 'L'Orientale''
41.               Daniela Chironi, European University Institute
42.               Alberto  Clarizia,  Università Federico II - Napoli
43.               Chiara   Colombero, Università di Torino
44.               Carmine Conelli, Università di Napoli “L'Orientale”
45.               Maria Micaela Coppola ,Università di Trento
46.               Laura Corradi, Università della Calabria
47.               Adriano  Cozzolino, Università di Napoli “L'Orientale”
48.               Mauro  Cristaldi, Università di Roma “La Sapienza”
49.               Mariateresa Crosta, INAF
50.               Lidia Curti, Università di Napoli L'Orientale
51.               Armando Cutolo, Università di Siena
52.               Simone D'Alessandro, Università di Pisa
53.               Maria d'Erme, Università  di Roma “La Sapienza”
54.               Angelo d'Orsi, Università di Torino
55.               Joselle  Dagnes ,Università di Torino
56.               Wasim  Dahmash, Università di Cagliari
57.               Luigi Daniele, Università di Napoli “Federico II”
58.               Giulia Daniele, Instituto Universitário de Lisboa, già Scuola Superiore Sant'Anna
59.               Antonietta De Falco, Seconda università di Napoli
60.               Emanuele  De Franco , Università di Napoli “Federico II”
61.               Fabio de Nardis, Università del Salento
62.               Francesco Della Puppa, Università Ca' Foscari di Venezia
63.               Federico Della Valle, Università di Trieste
64.               Mariangiola Dezani , Università di Torino
65.               Laura Di Michele, Università dell’Aquila
66.               Rosita Di Peri, Università di Torino
67.               Andrea Domenici, Università di Pisa
68.               Fiorenzo Fantaccini, Università di Firenze
69.               Cristina Fasolato ,Università di Padova
70.               Nina Ferrante, Università L'Orientale
71.               Beatrice Ferrara, Università di Napoli “L'Orientale”
72.               Alessandro Ferretti, Università di Torino
73.               Francesca Forti, Università di Milano
74.               Giorgio Forti, Università di Milano
75.               Lia Forti, Università dell'Insubria
76.               Giorgio Gallo, Università di Pisa
77.               Stefano Ghignone, Università di Torino
78.               John Gilbert, Università di Firenze
79.               Elisa Ada Giunchi, Università di Milano
80.               Javier Gonzalez Diez, Università di Torino
81.               Gustavo Gozzi, Università di Bologna
82.               Alessandra Gribaldo, Università di Modena e Reggio Emilia
83.               Caterina Francesca Guidi, European University Institute
84.               Luca Guzzetti, Università di Genova
85.               Joseph Halevi, Universita' di Sydney, già Università di Roma
86.               Yashima Hisao, Università di Torino
87.               Celeste Ianniciello, Università "L'Orientale" di Napoli
88.               Albino   Imperial, Università della Valle d'Aosta
89.               Teresa  Isenburg, Università di Milano
90.               Robert  Jennings, Università di Milano
91.               Paolo La Spisa, Università di Genova
92.               Vincenzo Lavenia, Università di Macerata
93.               Domenico Losurdo, Università di Urbino
94.               Patrizia Manduchi, Università di Cagliari
95.               Annalisa Marchi, Università di Cagliari
96.               Loredana Mariniello, Università di Napoli "Federico II"
97.               Gianluigi Mauriello, Università di Napoli Federico II
98.               Nicola Melis, Università di Cagliari
99.               Chantal Meloni, Università di Milano
100.           Mariagrazia Monaci, Università della Valle d'Aosta
101.           Tiziana  Morosetti, University of Oxford, già Università di Bologna
102.           Stefano Morosetti, Università di Roma La Sapienza
103.           Pierluigi Musaro, Università di Bologna
104.           Cinzia Nachira, Università del Salento
105.           Mara Nerbano, Accademia di Belle Arti di Firenze
106.           Matteo Ogliari, Università di Bologna
107.           Giuseppe Orlandini, Università di Napoli "L'Orientale"
108.           Silvana  Palma, Università "L'Orientale"
109.           Nicola Perugini, Università di Brown, già Università di Siena
110.           Fulvio Pezzarossa, Università di Bologna
111.           Vincenzo Pezzino, Università di Catania
112.           Luigi Piccioni, Università della Calabria
113.           Annalisa Piccirillo, Università di Napoli "L'Orientale"
114.           Daniela Pioppi, Università  di Napoli L'Orientale
115.           Rossana Platone, già Università di Milano
116.           Ida Porfido, Università di Bari Aldo Moro
117.           Raffaele Porta, Università di Napoli "Federico II"
118.           Gabriele Proglio , European University Institute
119.           Michaela Quadraro, Università di Napoli "L’Orientale"
120.           Gianfranco Ragona, Università di Torino
121.           Paolo Ramazzotti, Università di Macerata
122.           Giulia Rapa, Università di Torino
123.           Carlo Alberto Redi, Università di Pavia
124.           Valentina Ripa, Università di Bari Aldo Moro
125.           Paola Rivetti, Dublin City University, già Università di Torino
126.           Maria Letizia, Università Politecnica delle Marche
127.           Paola Sacchi, Università di Torino
128.           Donatello Santarone, Università di Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione
129.           Viola Sarnelli, Università di Napoli “L'Orientale”
130.           Viola Sarnelli, Università di Aberdeen, già Università L'Orientale
131.           Luca Scacchi, Università della Valle d'Aosta
132.           Simone  Sibilio , Università “Ca Foscari” di Venezia
133.           Olga Solombrino, Università “L'Orientale” di Napoli
134.           Giulio Soravia, Università di Bologna
135.           Lucia Sorbera, The University of Sydney, già Università di Venezia “Ca' Foscari”
136.           Barbara Sorgoni, Università di Torino
137.           Angelo Stefanini, Universita' di Bologna
138.           Simona Taliani, Università di Torino
139.           Tiziana  Terranova, Università di Napoli “L'Orientale”
140.           Marco   Tiberti, Univeristà di Firenze
141.           Angela  Toffanin, Università di Padova
142.           Vincenzo Tradardi, Università di Parma
143.           Raffaele Urselli, Università di Napoli “L'Orientale”
144.           Gabriele Usberti, Università di Siena
145.           Francesco Vacchiano, Università di Lisbona, già Università di Torino
146.           Giovanna Vertova, Università di Bergamo
147.           Pier Paolo Viazzo, Università di Torino
148.           Rossella Viola, Università La Sapienza di Roma
149.           Marina Vitale,  Università di Napoli “L'Orientale”
150.           Paola Zaccaria, Università di Bari
151.           Virginia Zambrano, Università di Salerno
152.           Federico Zanettin, Università di Perugia
153.           Marco Zannetti, Università di Salerno
154.           Francesco Zanotelli, Università di Messina
155.           Federico Zappino, Università di Sassari
156.           Monica Zoppè, CNR IFC
157.           Sandro Mezzadra, Università di Bologna
158.           Gianna Milano, Sissa - Trieste
159.           Elana Ochse, Università di Torino
160.           Lia Pacelli, Università di Torino