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Panama Papers, così è coinvolta la famiglia del presidente dell'Inter Erick Thohir

di Stefano Vergine   6 aprile 2016

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Contrariamente a quanto scritto da alcuni giornali, la squadra milanese non è presente nei documenti panamensi. Il nome che compare è quello di Garibaldi Thohir, fratello del numero uno dei nerazzurri

Cosa c'entra l'Inter con i Panama Papers? In questi giorni su diverse testate giornalistiche sono apparsi articoli che hanno accostato la squadra milanese all'inchiesta intitolata Panama Papers. Il "Corriere della Sera" è stato il primo giornale italiano a scriverne, sostenendo nel titolo dell'articolo la presenza dell'Inter.

Una notizia ripresa dal quotidiano irlandese "The Irish Times", che in un approfondimento sui legami tra i Panama Papers e il mondo del calcio, pubblicato domenica 3 aprile, aveva dato conto del coinvolgimento nei documenti «di attuali o ex proprietari di almeno 20 grandi club calcistici, tra cui l'Inter e il Boca Juniors.

"L'Espresso", che conduce in esclusiva per l'Italia l'inchiesta insieme all'ICIJ, è in grado, grazie ai file autentici e alle successive verifiche, di spiegare come stanno effettivamente le cose.

Tra i clienti dello studio panamense Mossack Fonseca, che ha creato per conto dei suoi clienti migliaia di società offshore, non compare il nome dell'Inter né quello del suo proprietario, il magnate indonesiano Erick Thohir. C'è però il nome di Garibaldi Thohir. È il fratello di Erick, l'uomo che nel 2013 è diventato azionista di maggioranza e presidente dell'Inter investendo 75 milioni di euro. Garibaldi - nome scelto dal padre Teddy in onore dell'eroe dei due mondi - ha 50 anni ed è uno degli uomini più ricchi dell'Indonesia. L'anno scorso è risultato il quarantaduesimo paperone dell'arcipelago, con un patrimonio netto stimato da Forbes in 605 milioni di dollari

GARIBALDI IN PARADISO
Dai documenti in possesso dell'"Espresso", Garibaldi risulta essere azionista della Harold Heights Group Ltd, società basata nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche, di cui il fratello del presidente dell'Inter è diventato azionista il 4 dicembre del 2012, dunque prima dell'ingresso della famiglia indonesiana nella società nerazzurra. La Harold Heights è stata creata lo stesso giorno attraverso la filiale di Singapore dello studio Mossack Fonseca.
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Garibaldi Thohir non è l'unico socio della Harold Heights. Tra gli azionisti c'è un'altra società offshore, la Lawnfield Pacific Ltd, registrata sempre alle British Virgin Islands e attiva dal 2002, di cui non si conoscono i proprietari. E ci sono anche i membri di alcune delle più importanti famiglie indonesiane: Subianto Arpan Sumodikoro, Like Rani Imanto Rachmat, Robbyanto Budiman. Le famiglie Subianto e Rachmat condividono oggi con i Thohir il controllo della Adaro Energy, una delle più grandi aziende dell'Indonesia, attiva soprattutto nell'estrazione del carbone, quotata alla Borsa di Giacarta e amministrata dallo stesso Garibaldi.

FRATELLI OFFSHORE
L'utilizzo di società offshore non è una novità per i fratelli Thohir. Lo dimostra la complessa struttura societaria attraverso cui Erick controlla l'Inter. Come ha ricostruito quasi un anno fa il "Corriere della Sera", al vertice della lunga catena di controllo della società meneghina c'è una finanziaria basata nel paradiso fiscale delle Cayman, la Merdeka Investment. Di quest'ultima non si conoscono i proprietari, dato che le Cayman garantiscono il segreto assoluto: si sa però – ha scritto il "Corriere" – che la società ha in pegno le quote delle holding attraverso cui Erick controlla l'Inter.
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Insomma, la Merdeka è detentrice del pacchetto di maggioranza dei nerazzurri. Quali attività svolge la Harold Heights del fratello Garibaldi? E quali rapporti ci sono tra la Harold Heights e la Merdeka? A queste e alle altre domande de "l'Espresso", Garibaldi Thohir, contattato attraverso la Adaro Energy, non ha risposto.