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Attualità
settembre, 2016

"Assassini da tavola!. No: "Erbivori da galera": una super-vegana e una carnivora a confronto

Daniela Martani, già hostess e concorrente del Grande Fratello, che lotta per la «liberazione animale». E dice: «Ricevo minacce, sono pronta denunciare tutti». Contro Elvira Savino da Conversano, fedelissima di Berlusconi e deputata di Forza Italia che ha proposto un disegno di legge contro i genitori che impongono diete «troppo restrittive» ai figli

“Assassini da tavola”

Avrei voluto essere nata vegana, crescere senza mai aver ingerito un pezzo di cadavere o fluido mammario di altre specie viventi». Sospira Daniela Martani, 43 anni, già hostess-icona della vertenza Alitalia (sventolava il cappio), già concorrente del Grande fratello, in tv con Chiambretti Giletti, Santoro, ora dj («faccio serate per mantenermi») e, appunto, vegana integrale. Anzi: nazi-vegana, come la chiamano taluni. «Ma quale nazi! È inaccettabile: i nazisti hanno ammazzato milioni di persone, un vegano lotta per la vita», protesta. Lei lotta da quattro anni, fulminata da un servizio di Report: da allora va in tv a dare dell’assassino a macellai ed allevatori, frequenta oasi con capre e cinghiali, fa proselitismo a botte di aperitivi vegan, dal sushi con le carote all’amatriciana al tofu. «Ma non è una dieta, è un movimento di liberazione animale, la scelta etica di non essere più complici del massacro», chiarisce. Perché «uomini e animali hanno lo stesso diritto di vivere» e invece «considerarsi superiori ad altri ha portato ai più grandi crimini: pensiamo agli ebrei, ai neri, alle donne». La battaglia, racconta, è difficile: «Siamo sotto attacco, tocchiamo interessi, ci considerano pazzi». Un ruolo scomodo, fare la testimonial: «Sta diventando una guerra spietata, ho ricevuto tante minacce». Le ultime («almeno cinquemila», sta facendo un censimento), sono arrivate dopo un post sul karma di Amatrice, che giura non aver scritto lei, ma che le ha ispirato una ulteriore missione: «Mi voglio battere contro il cyber bullismo, li denuncio tutti».

“Erbivori da galera”
Elvira Savino

Non vuol far la «caccia al vegano», dice, ma sembra pronta per indossare la coroncina della no-vegan in Parlamento. Elvira Savino da Conversano, 39 anni, deputata di Fi, fedelissima a Berlusconi che le fece da testimone di nozze, si è infatti già beccata della «cannibale assassina» e della «pazza» perché ha scritto un progetto di legge che propone il carcere per i genitori che impongono diete «troppo restrittive» (leggasi: vegane) ai minori, equiparando il fatto a un «maltrattamento in famiglia». «Non si possono usare i figli per combattere le battaglie dei genitori», dice: «Dopo tanti fatti di cronaca, volevo aprire il dibattito: invece ho acceso l’ira invereconda di questi pacifici erbivori, che in realtà sono di una aggressività assoluta». Vegana non potrebbe diventare mai, spiega, per questione di “benessere fisico” («non ho evidenze che la dieta vegana sia meglio, anzi»), ma anche «di benessere mentale: non posso vivere chiedendomi se nel biscotto che sto per addentare ci sia un residuo di uovo, e quindi la traccia della sofferenza di una gallina: oltretutto ci vuole un sacco di tempo per stare appresso a un regime del genere». Non che le istanze vegane non siano sottoscrivibili, ma «è l’estremizzazione che non funziona: sembra una specie di fede, un credo, una crociata. Una moda, per molti. Che porta anche contraddizioni: diciamo no alla coppa del contadino a chilometri zero, sì al tofu delle multinazionali?».

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