Continua il botta e risposta tra la Questura di Roma e Forza Nuova sulla “Marcia dei patrioti”. Il 19 ottobre i neofascisti si sono recati in via di San Vitale per trovare un accordo sullo svolgimento della manifestazione dopo le parole del ministro dell’Intero Marco Minniti e l’autorizzazione negata dal questore lo scorso 13 ottobre.
Alle 20 l’ufficio stampa della Polizia romana ha comunicato che «i promotori si sono presentati in Questura comunicando nuove modalità di svolgimento dell'iniziativa, che sono oggetto di adeguate valutazioni» e che quindi «il 28 ottobre non si terrà nessun evento».
Ma Forza Nuova smentisce subito la marcia indietro. «Non è stata assolutamente ritirata la richiesta di manifestare il 28 ottobre a Roma» afferma in un comunicato Roberto Fiore, segretario nazionale del partito neofascista «da persone responsabili abbiamo da giorni in corso una trattativa con la Questura per evitare che quella giornata sia segnata da violenze e disordini. Le cose non stanno esattamente nei termini indicati dalla Questura, stiamo cercando un modo per risolvere l'impasse». «Fino a domattina (oggi, ndr) non sciogliamo la riserva» continua Fiore, che fino a qualche giorno fa dichiarava: «Il 28 marceremo anche senza autorizzazioni, senza se e senza ma».
La soluzione potrebbe essere spostare la manifestazione al 4 novembre, nel giorno in cui si celebra l'unità nazionale e le Forze Armate, con un corteo sempre all'Eur e sullo stesso percorso previsto per il 28 ottobre. Intanto Roberto Fiore ha rivolto un appello per la libertà d'espressione e manifestazione al ministro Minniti. Il segretario forzanovista chiede di ritirare il divieto. «Il 28 ottobre 1922 è ormai lontano, sono passati ben 95 anni da allora. Le tragiche divisioni del passato non dovranno mai più essere alimentate» è scritto nella lettera, già sottoscritta tra gli altri dal deputato Ignazio La Russa, e dal generale Bartolini. «Chi rispetta le regole e non mette a repentaglio la sicurezza di persone e cose non può e non deve ricevere divieti» scrive Fiore, che forse non ricorda le numerose manifestazioni senza autorizzazione di Forza Nuova, che si sono concluse con scontri e feriti.
«Ora è tutto nelle mani di Minniti» ha dichiarato il segretario di Forza Nuova dopo aver consegnato nelle mani del ministro la lettera-appello. «A questo punto attendiamo una risposta intelligente per domani mattina» prosegue Fiore, che insiste «il 28 ottobre è la nostra data e se dovesse giungere una risposta negativa allora vedrò, indirò una conferenza stampa e vedremo il da farsi». Il balletto prosegue.