Sotto sequestro. Dopo le denunce dell'Espresso, del Fatto Quotidiano e del Corriere della Sera. Grazie al monitoraggio continuo dell'associazione locale Sette Soli e alle ricostruzioni legali del Gruppo di Intervento Giuridico. Nel protratto silenzio, invece, del ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini. Il maxi villaggio turistico in costruzione a Capo Colonna, Punta Scifo, è stato sequestrato dalla magistratura il 14 febbraio.
Un sequestro preventivo, che ferma il cemento e gli sbancamenti iniziati grazie alle autorizzazioni ottenute dai costruttori, i fratelli Scalise, a più riprese, fra dichiarazioni dubbie e burocrazie indifferenti, fino all'ultima risposta del soprintendente calabrese sull'impossibilità di bloccare lo scempio perché i bungalow sarebbero «ormai stati realizzati» quando di definitivo c'erano solo le piattaforme di cemento su cui alzare le strutture di legno. Una speculazione che aveva innescato molti appetiti, come raccontano anche le intercettazioni depositate al processo Aemilia.
Ora il Tribunale di Crotone, con il pubblico ministero Gaetano Bono, ha ottenuto il sequestro preventivo dell'area - un tempo intatta, e tutelata anche dalla direzione all'Archeologia - di Punta Scifo, con un nuovo fascicolo che vede indagati sia gli amministratori pubblici che hanno lasciato avviare lo scempio sia gli imprenditori.