Condanna in primo grado per tutti e 23 gli imputati per associazione mafiosa nel processo "Black Monkey". Nel 2013 in una telefonata intercettata aveva parlato di "sparare in bocca" al cronista che aveva svelato i suoi traffici

Una condanna pesante, persino più alta di quella richiesta dal pm. La sentenza di primo grado del processo "Black Monkey" stabilisce 26 anni e 10 mesi di reclusione per Nicola Femia, ma non solo.

Il tribunale di Bologna ha condannato tutti e 23 gli imputati nell'inchiesta sul gioco illegale e disposto risarcimenti per le parti civili tra la Regione Emilia-Romagna, il giornalista dell'Espresso Giovanni Tizian e l'ordine dei giornalisti.

Nel 2011, infatti, il boss Femia parlò in un'intercettazione con Guido Torello (oggi condannato a 10 anni) di "sparare in bocca" al cronista che con i suoi articoli aveva svelato gli affari sporchi dell'organizzazione.

«Il fatto che il reato di associazione mafiosa sia stato riconosciuto in Emilia-Romagna, in un territorio non tradizionale, è un grande passo in avanti», spiega Tizian dopo la sentenza. «Credo che sia anche un punto di rottura, uno spartiacque decisivo anche per i prossimi processi che sono in corso. È un segnale importante».