Dal 1985, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro raccoglie fondi per rendere i tumori femminili sempre più curabili. Quest'anno oltre all'azalea simbolo della lotta alla malattia, sarà distribuita anche una guida con preziose informazioni in tema di cure
Domenica 14 maggio torna l'appuntamento in più di 3.600 piazze italiane con l'Azalea della Ricerca, simbolo dell'AIRC, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Sin dal 1985 fiorisce ogni anno, in occasione della Festa della mamma, per portare nuovi fondi ai migliori ricercatori italiani impegnati a rendere i tumori femminili sempre più curabili.
Nel 2016 oltre 65.000 donne sono state colpite da un tumore al seno o agli organi riproduttivi. Il cancro al seno è quello più frequente, ma è anche quello dove la ricerca ha ottenuto risultati migliori: la sopravvivenza di una donna a cinque anni dalla diagnosi è passata dal 78 all'85,5 per cento. Un risultato importante, ma che ha bisogno ancora di prevenzione e cura soprattutto se si considera l’aumento dell’incidenza del tumore
nella fascia di età 30-40 anni: sono infatti
circa 3.000 le giovani donne ogni anno sottoposte a protocolli di cura per questa malattia.
La sfida attuale più importante dell'AIRC è quella di combattere i tumori ginecologici. Mentre per quelli all'endometrio e alla cervice uterina la sopravvivenza a cinque anni ha ottenuto risultati importanti, resta ancora molto da fare per combattere il tumore all'ovaio. Ed è proprio lì che i ricercatori stanno concentrando tutti i loro sforzi.
Negli ultimi cinque anni l’Associazione ha investito
oltre 70 milioni di euro per finanziare 661 progetti in quest’ambito, tra programmi pluriennali guidati dai migliori ricercatori italiani e borse di studio per la crescita e la formazione dei giovani talenti.
“Il carcinoma ovarico purtroppo è spesso un male silente, difficile da diagnosticare precocemente, con un alto tasso di recidiva e di resistenza ai farmaci – spiega Anna Bagnato, ricercatrice AIRC, alla guida del laboratorio di Modelli preclinici e nuovi agenti terapeutici dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma –
Ogni anno, a livello mondiale, sono circa 225 mila le donne colpite da questa forma di cancro e il 45% di loro sopravvive oltre i cinque anni. Molto spesso, infatti, la malattia si ripresenta e non risponde più ai farmaci. Per questo oggi la ricerca è focalizzata sulla messa a punto e sull’identificazione di nuove combinazioni di farmaci capaci di abbattere la resistenza del tumore. Questo è anche uno degli obiettivi del mio lavoro. Un secondo filone di ricerca molto promettente, e che in futuro potrebbe rivelarsi un obiettivo vincente, è quello degli studi incentrati sull’immunoterapia che mirano a stimolare la risposta immune dei pazienti”.
L'appuntamento dunque è nelle piazze italiane con i ventimila volontari dell'AIRC che distribuiranno, oltre all'azalea simbolo della ricerca, anche una speciale guida con preziose informazioni in tema di cure: dagli elementi da valutare nella scelta delle strutture a cui affidarsi fino alla presentazione delle nuove “breast unit”, centri interdisciplinari di senologia che rappresentano una nuova opportunità di cura e assistenza per affrontare il tumore al seno con gruppi di specialisti dedicati.