È in programma per martedì 12 settembre la votazione del ddl Fiano, contro la propaganda fascista e nazifascista. Con il progetto di legge 3343, proposto nell’ottobre 2015 e discusso in aula nei primi giorni dello scorso luglio, si propone l’inserimento nel codice penale dell’articolo 293bis: prevede pene da sei mesi a due anni per «chiunque propagandi immagini o contenuti propri del partito fascista o nazionalsocialista e delle relative ideologie». Inoltre la pena «è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici».
La proposta di Fiano si inserirebbe nel solco delle leggi Scelba e Mancino. La legge 645 del 1952, conosciuta con il nome del ministro dell’Interno del primo governo De Gasperi, sanziona «chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». La legge del 1993, invece, ratifica la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 1966: punisce «chi, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o incita a commettere o commette atti di discriminazione e violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».
Il Parlamento voterà la proposta del deputato del Pd dopo una lunga estate nera, in cui l’estrema destra è tornata alla ribalta. Basti pensare allo stabilimento fascista di Chioggia, al blitz di CasaPound sul lungomare di Ostia, ai cartelloni inneggianti Mussolini di Noi con Salvini in provincia di Salerno. E ancora, alle minacce di Forza Nuova al prete di Pistoia, o all’organizzazione di una seconda marcia su Roma nel 95° anniversario di quella che portò Mussolini al potere. Il tutto condito da insulti e minacce al deputato promotore del ddl che vuole condannare più duramente l’apologia di fascismo: da “quel sopracciglio nasconde la circoincisione” postato dal parlamentare fittiano Corsaro, al “Fiano impiccato” apparso sui muri di Bologna nel giorno dell’anniversario della strage della stazione.[[ge:rep-locali:espresso:285288423]]
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Forza Italia, Lega Nord e Movimento 5 Stelle sono contrari alla proposta di legge. I cinque emendamenti, di cui uno già approvato, al ddl che dovranno essere discussi portano la firma del pentastellato Vittorio Ferraresi: il primo prevede la soppressione della legge. «Il testo all’esame dell’Assemblea introduce una norma che contraddice la prevalente giurisprudenza» si può leggere nella relazione del deputato 5S «dando luogo a misure potenzialmente e sostanzialmente arbitrarie o liberticide, che mal si coordinano con la vigente normativa “antifascista”». Nonostante gli emendamenti, il percorso verso l’approvazione della legge sembra in discesa. «Non si intende colpire le opinioni, le idee, la ricerca storica» hanno chiarito Fiano e il relatore della legge, l’altro deputato Pd Walter Verini «e neppure quel folklore di cattivo gusto che spesso, intorno ai cascami del regime fascista, prospera».
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