Kabul, la città dei mutilati: i racconti di vite spezzate dall'ospedale di Emergency

«Il mio bambino giocava a palla, poi l’ho sentito gridare. Correva verso di me, senza un braccio». E ancora: «Mi sono risvegliato in ospedale e ho visto allo specchio il mio volto, sfigurato per sempre». «Ero con le pecore, ho sentito un botto. Quando ho riaperto gli occhi non avevo più una gamba». Ecco le voci nella capitale afghana (Foto di Alessio Romenzi per L’Espresso)

di Francesca Mannocchi, foto di Alessio Romenzi per L’Espresso     

6 agosto 2018
6 agosto 2018