Estrema destra, ultra-cattolici e negazionisti uniti sui social per The Donald, definito «il più grande Uomo e Presidente del Mondo della storia contemporanea»

Lo chiamano il «salvatore», colui che «libererà» il nostro Paese dalla dittatura sanitaria, dai poteri forti, dall'Unione Europea. Per spingerlo alla vittoria pregano, invocano Dio. E poi, se non dovesse farcela, passano direttamente alle accuse di complotto. I tifosi italiani di Donald Trump, organizzati in pagine Facebook in stile culto della persona, fan-club e associazioni vere e proprie, sono simili ai cugini d'oltreoceano: negazionisti del covid, ultra-cattolici, fascisti, esperti in presunte dietrologie. E non hanno dubbi: l'America first, il sovranismo a stelle e strisce, può essere una grande opportunità anche per noi. Perché va bene il Make America Great Again, il rendere l'America "grande" di nuovo; ma il nostro Paese, dicono, merita e avrà la propria parte dalla Casa Bianca. Il "come", a giudicare dai loro dibattiti sui social, non è chiaro. Ma ora che il Tycoon invoca brogli e ricorsi resistono, si allineano. Ed è un copione già scritto, in cui tutto torna: da mesi, in mezzo ai suoi interventi, condividono teorie cospirazioniste, idee no-mask e accuse alle dittature «globaliste».

A dettare le coordinate, forte di una pagina Facebook da 50mila iscritti, è l'associazione Noi con Trump. Che lo definisce «il più grande Uomo e Presidente del Mondo della storia contemporanea». Che sul proprio blog promette: «Gandhi ha insegnato come raggiungere la libertà, il Presidente Trump la realizzerà». E che, dopo aver inviato una diffida a La7 per non aver risparmiato «commenti offensivi addirittura della persona del Presidente», durante il programma Atlantide, adesso si fa avanti.

Movimenti
Chi sono i complottisti di QAnon (e perché tifano per Donald Trump)
8/9/2020
Votare repubblicano, assicurano, significa votare contro: la «dittatura sanitaria», rimarcata da video di attriti fra Forze dell'ordine e cittadini che non indosserebbero mascherine, perché l'Italia «non deve essere come il Cile degli anni 70»; il «mainstream», che corrisponde all'egemonia di Bill Gates e soci; e il «deep state», ovvero la teoria del complotto per cui sarebbe lo "Stato nello Stato", i "potenti del mondo", a compiere le scelte decisive per le nostre sorti, al posto dei leader democraticamente eletti. Ma non di Trump, evidentemente.

Nei commenti, emoticon di mani giunte in preghiera: «Glorioso San Michele Arcangelo difendici nella lotta vieni in nostro aiuto contro i figli delle tenebre che ostacolano la Vittoria del Presidente Trump con inganni di ogni tipo». Del resto, Joe Biden rappresenta un mondo «satanico», per quelli dell'associazione, il «Male» che si contrappone al «Bene». Ma se «i DEM stanno rubando le elezioni», sulla presunta questione dei brogli non c'è da temere: «Per fortuna la Corte Suprema è ad ampia maggioranza Repubblicana. Altrimenti avrebbero alterato il risultato elettorale», dice Mariarosa. Per lei come per gli altri, "repubblicano" fa evidentemente rima con "imparzialità"; "democratico", no.

Mentre persino Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che pure non perdono occasione per schierarsi dallo stesso lato della barricata) sono ritenuti troppo poco antisistema, il Tycoon è l'icona «dell'andare controcorrente», come specifica la descrizione di un fan-club italiano a lui intitolato, il cui admin sostiene di essere stato bloccato da Facebook per una settimana per aver scritto "maledetti cinesi". Ma «senza avere nessuna reale intenzione di suscitare odio», precisa. Poi guarda al futuro: «Su La7 un giornalista di cui non so il nome dice che Trump sta organizzando milizie armate “suprematiste” per riprendersi il potere. Magari lo facesse!». Strano, perché le loro fonti non allineate hanno pronosticato a lungo i repubblicani come vincitori schiaccianti. E sul gruppo Amici di TRUMP (4mila iscritti) continuano ad arrivare informazione di servizio: «I fake media stanno trattenendo i risultati reali. Trump avrebbe già raggiunto abbondantemente i 270 seggi utili per la sua rielezione MA i media (deepstate) stanno facendo di tutto per tirarla lunga con brogli elettorali».

Ecco un altro punto fondamentale: diffidare sempre e comunque dei giornalisti. Quella di Noi con Trump, per esempio, è una lotta sia contro la «pedofilia» (con tanto di illustrazione di lui che trae in salvo dei bambini da una vampira, in perfetto stile QAnon), e sia contro le «fake news» del regime mediatico pro-Biden (da loro storpiato in «bidet»), che alimenta terrore nei confronti del virus. Il binomio è facile: i politici «sono attaccati al COVID con le stesse forze con cui rimangono attaccati alle poltrone, consapevoli che se sparisce il primo spariscono anche le seconde». Ma, come promette il Tycoon, «dal 4 novembre non ne sentirete più parlare». E, aggiungono loro, anche per noi italiani «inizierà un grande percorso di rinascita che ci vedrà protagonisti». Ma, più in là, gli iscritti affrontano i complessi di inferiorità con l’originale: «L'Italia sta attendendo l'intervento del Presidente Trump.. Siamo disperati».

Poi giù a preghiere, di nuovo. Come il "Padre Nostro" «x Trump» che campeggia nel gruppo Donne con Trump. O come quelle che – sempre in Noi con Trump – catalizzano gli interventi di Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico a Washington, ultra-cattolico, negazionista e in rotta col Vaticano. «Un piano globale chiamato il Grande Reset è in corso. Il suo architetto è una elitè globale che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con le quali limitare drasticamente le libertà individuali e quelle dell’intera popolazione», scrive in un messaggio alla Casa Bianca. E il lockdown? Un’arma di distruzione. «Questa lettera la giri anche al suo capo», gli rispondono nei commenti. A proposito: «Che ne pensate di questo Bergoglio?», chiede Annabella agli iscritti di Amici di Trump. «Che se morisse ORA sarebbe meglio». L'ultimo protettore della cristianità, qui, è il Tycoon.

Della cristianità, e degli «uomini liberi». Parola di Forza Nuova, che alla vigilia delle elezioni sul proprio blog aveva previsto come «l’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luca». Cospirazioni, ancora, che ora il partito di Roberto Fiore rimarca esultando per l'ingresso al Senato della candidata repubblicana Marjorie Taylor Greene, riconoscendole il merito di essere «convinta della teoria di QAnon», l'ultima frontiera del complottismo americano. Appunto: dopo complottisti, negazionisti e ultra-cattolici, con l’estrema destra il cast dei tifosi italiani di Trump non ha nulla in meno di quello statunitense. E aspetta, chissà ancora per quanto, la venuta del proprio leader.

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