Il grande affare della Torre dei Moro, ecco chi ha costruito e venduto il grattacielo andato in fiamme a Milano

Gli appartamenti del palazzo sono stati consegnati nel 2007 a prezzi anche superiori ai 5mila euro al metro quadro. Tra gli acquirenti anche l’imprenditrice Diana Bracco

Inizia una quindicina di anni fa, il 19 dicembre del 2006, la sfortunata storia del grattacielo divorato dalle fiamme la sera di domenica. Quel giorno la società Sasso Blu ha venduto alla Polo srl la proprietà dell’area in via Antonini, nella periferia sud di Milano dove nei cinque anni successivi verrà costruito il palazzo di 15 piani che due giorni fa è stato ridotto a uno scheletro da un incendio le cui cause sono ancora da accertare. La società venditrice, così come quella che ha comprato, erano controllate dalla famiglia Moro, costruttori e immobiliaristi molto conosciuti nel capoluogo lombardo. Da qui il nome “Torre dei Moro”, con cui è noto tra gli addetti ai lavori il grattacielo che svetta in una zona dove negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi di riqualificazione urbana.

 

A poco distanza, non lontana dalla zona dismessa di Porta Romana, è sorta la Fondazione Prada, a cui si sono aggiunti numerosi altri edifici. È stata quindi la società Polo a mettere in vendita già a partire dal 2007 gli appartamenti nel grattacielo in costruzione.

 

Diana Bracco

Dai dati di bilancio emerge che le società dei Moro hanno incassato svariate decine di milioni dalla vendita degli appartamenti, venduti a prezzi anche superiori a 5 mila euro al metro quadrato. Sono stati in totale una settantina gli acquirenti degli appartamenti in cui sono suddivisi i 18 piani dell’edificio andato a fuoco.

 

Nella lista dei compratori, secondo quanto risulta a L’Espresso, figura anche il nome dell’imprenditrice Diana Bracco, a capo dell’omonimo grande gruppo farmaceutico e in passato anche a capo di Assolombarda, l’associazione milanese degli industriali. Tra gli inquilini che si sono precipitati fuori dal grattacielo c’è invece il cantante Mahmood, vincitore del festival di Sanremo del 2019.

 

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Sarà un’inchiesta della magistratura a stabilire per quale motivo le fiamme partite da uno degli ultimi piani del palazzo abbiamo potuto propagarsi nel giro di pochi minuti fino ad avvolgere l’intero edificio. In particolare, dovrà essere verificato se i materiali usati per il rivestimento possano aver favorito la propagazione dell’incendio.  

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