Il rapporto
Alluvione nelle Marche, la politica non ha voluto evitare la tragedia
In Parlamento è stata ferma per mesi una proposta di legge mossa da ActionAid per il Codice della Ricostruzione, che alla fine non è stata approvata. E di fronte all’ennesimo disastro climatico la mancanza di attenzione sul tema da parte di deputati e senatori è ancora più imperdonabile
Non chiamatela fatalità. Perché l'alluvione che ha colpito le Marche nelle ultime ventiquattro ore non lo è. Ancora non è certo il numero dei morti e l'entità della devastazione, ma quel che è chiaro è che si tratta dell'ennesima tragedia annunciata, legata al maltempo, ma soprattutto all'assenza di prevenzione e coordinamento fra chi si occupa di tutela del territorio, emergenza e urgenza e protezione civile.
Quel che vedremo sono i candidati al Parlamento che andranno ad aiutare la popolazione in difficoltà. Ascolteremo le promesse dei politici. E molti di loro sono gli stessi che hanno fatto cadere il governo prima che riforme importanti, anche per la tutela del territorio, andassero a buon fine. Perché dopo l'ennesima tragedia delle Marche è ancora più imperdonabile la mancanza di attenzione da parte di Senatori e Deputati alla legge delega per il Codice della Ricostruzione, che da mesi giace in Parlamento. E che non è stata approvata. Ma andiamo con ordine.
ActionAid nel 2019 si è fatta promotrice della campagna #Sicuriperdavvero, attivando oltre 400 persone e realtà organizzative di vario tipo per portare al centro dell'attenzione pubblica la fragilità del territorio italiano per chiedere una politica nazionale di riduzione del rischio, di attenzione alla prevenzione, per le ricostruzioni materiali e socioeconomiche dei territori colpiti da sisma e alluvioni e per il coinvolgimento diretto della popolazione colpita.
L'iniziativa partiva dai dati Ispra, l'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che confermano come gli eventi climatici estremi sono ormai una realtà con cui il nostro Paese deve confrontarsi. L’Italia è costantemente colpita da fenomeni di origine naturale (terremoti, frane, alluvioni) ed il suo territorio è soggetto a innumerevoli rischi naturali ed antropici. In base all'ultimo rapporto Ispra il 93,9 per cento dei comuni italiani, cioè 7.423 municipi, è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Complessivamente 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane - di cui il 13 per cento sono giovani con età inferiore ai 15 anni, il 64 per cento sono adulti tra 15 e 64 anni e 23 per cento ha più di 64 anni - e 6,8 milioni di abitanti sono a rischio alluvioni. Tutti i dati sono in aumento rispetto a quelli raccolti nel precedente rapporto datato 2018.
L'intenzione di ActionAid era quella di colmare un vuoto normativo vista l'assenza di politiche di medio-lungo periodo per contrastare e far fronte alle crisi, per la messa in sicurezza del territorio. Da qui nasce la pubblicazione “Linee Guida per una politica nazionale sulla prevenzione e la ricostruzione” dove si individua la necessità di politiche integrate di lungo periodo, accompagnate da stanziamenti certi per la messa in sicurezza del territorio, richieste che nascono dall'esito di un lungo percorso di partecipazione condotto con cittadine/cittadine, esperte ed esperti e referenti istituzionali.
Tra le richieste emerse dal percorso #Sicuriperdavvero c'è anche quella di dare vita a una normativa organica per disciplinare le ricostruzioni e coordinare il lavoro pre e post evento. E che fine ha fatto questa proposta di legge? Inizialmente questa istanza ha trovato una forte convergenza con la proposta del governo Draghi sulla Legge Delega per il Codice della Ricostruzione, un passo necessario e fondamentale per il riconoscimento dei diritti delle popolazioni colpite da catastrofi, per ricostruzioni più eque e celeri.
«Il 21 gennaio 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge Delega per dotare finalmente l’Italia del Codice della Ricostruzione. Tuttavia, l’iter per l’adozione di questo istituto legislativo si è scontrato con l’interruzione della Legislatura, e il provvedimento non ha potuto compiere i dovuti passaggi che avrebbe portato verosimilmente alla sua approvazione in Parlamento. Il rischio è che il percorso verso il Codice della Ricostruzione, per cui tanto si è lavorato in questi ultimi mesi, non arrivi mai a suo compimento. L’ennesima tragedia di queste ore ci mostra quanto invece sia urgente e necessario uno sforzo collettivo perché il tema della prevenzione e della ricostruzione conquisti uno spazio nel dibattito pubblico e ci sia un impegno effettivo nella prossima Legislatura verso le persone colpite e le tante altre comunità che in Italia abitano territori a rischio. Il Paese non può più attendere», commenta Patrizia Caruso di ActionAid.