«Nel territorio di Siracusa è attualmente in atto uno dei disastri ambientali più gravi d'Europa. L'impianto di depurazione del più grande polo petrolchimico d'Italia non funziona e non ha mai funzionato per smaltire i reflui industriali. Il tutto con la complicità della politica e dei privati che hanno fatto profitti miliardari infischiandosene dell'ambiente e della salute dei cittadini». È quanto afferma l'eurodeputato siciliano Ignazio Corrao in riferimento al recente sequestro del depuratore del polo petrolchimico di Siracusa, Priolo e Melilli, rilanciato dall'inchiesta dell'Espresso.
«Le più grandi aziende chimiche e petrolifere del mondo, come Eni, Lukoil, Sasol, Sonatrach - spiega Corrao - per decenni e in modo consapevole hanno scaricato, e scaricano ancora, fanghi e agenti inquinanti, avvelenando l'aria e il mare, a ridosso di agglomerati urbani, come Siracusa, Priolo, Melilli. Ancora oggi, nonostante il sequestro, l'impianto è in uso, anche se non è assolutamente in grado di smaltire idrocarburi né abbattere le emissioni in atmosfera. Per questo, ho chiesto alla Commissione UE, in via urgente, di occuparsi del caso e di prendere provvedimenti per garantire il rispetto della Direttiva sulle emissioni industriali e sulla responsabilità ambientale e riparazione del danno ambientale».
«Auspico che l'inchiesta de L'Espresso, che ha puntato i riflettori sul caso, e le indagini della magistratura spingano le autorità ad intervenire immediatamente per ripristinare la depurazione, e punire severamente chi ha avvelenato per decenni la nostra terra», conclude l'eurodeputato siciliano».
Attualità
19 settembre, 2022L’Eurodeputato Ignazio Corrao chiede l’intervento della Commissione Ue dopo la documentazione pubblicata da L’Espresso sull’indagine della procura
Petrolchimico di Siracusa, interrogazione a Bruxelles: «Fare chiarezza sul disastro ambientale»
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