L’azienda in mano a una società di Stato algerina interviene sull’inchiesta della procura per disastro ambientale nel sito industriale di cui ha scritto l’Espresso

Sonatrach interviene dopo i servizi de L'Espresso sull'indagine della procura di Siracusa per disastro ambientale nel più grande polo petrolchimico italiano, tra Augusta e Priolo. Il gruppo prende le distanze dalla gestione del depuratore pubblico e annuncia di aver avviato la progettazione di un suo impianto di trattamento delle acque reflue. Ecco la nota integrale

 

In riferimento agli articoli pubblicati da L’Espresso in data 11 settembre 2022 (dal titolo “Petrolieri padroni di mare e aria”) e in data 15 settembre 2022 (dal titolo “Petrolchimico di Siracusa, la relazione shock: «Così gli scarichi incontrollati hanno compromesso mare e aria”), Sonatrach Raffineria Italiana dichiara quanto segue:

L’indagine cui fanno riferimento gli articoli da Voi pubblicati ha ad oggetto la gestione dell’impianto di depurazione biologico consortile di Priolo Gargallo, di proprietà della Regione Sicilia e gestito da Industria Acqua Siracusana S.p.A. (“IAS”), società il cui capitale sociale è in maggioranza detenuto da enti pubblici. Sonatrach Raffineria Italiana – così come le altre aziende private – è socia di minoranza e non ricopre, né direttamente, né indirettamente, alcun ruolo di natura gestionale di tale impianto.

Le acque reflue di Sonatrach Raffineria Italiana sono state sempre conferite all’Impianto gestito da Industria Acqua Siracusana S.p.A. nel rispetto di tutte le normative vigenti e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

 

Sonatrach Raffineria Italiana, comunque, ha sempre supportato fattivamente la realizzazione di interventi volti al continuo miglioramento dell’operatività del depuratore, non ultimo, fornendo da oltre 3 anni garanzie finanziarie a supporto di Industria Acqua Siracusana S.p.A. necessarie per la realizzazione di specifiche installazioni impiantistiche mirate ad ottenere ulteriori miglioramenti ambientali, secondo precise prescrizioni emesse dalla Procura della Repubblica nel 2019.

Sonatrach Raffineria Italiana ha avviato, sin dal proprio insediamento nel territorio siracusano, avvenuto nel dicembre del 2018, importanti investimenti, con immediati riflessi positivi per la tutela dell’ambiente ed il rispetto del territorio, tema prioritario nell’ambito dell’esercizio della propria attività di impresa.

 

Ne è conferma, tra le numerose iniziative intraprese già prima dell’attività di indagine oggi in essere ed in una prospettiva di economia circolare, la progettazione di un impianto per il trattamento ed il riutilizzo delle acque reflue di raffineria. A dimostrazione che la tutela ambientale ed il rispetto ed il benessere del territorio sono temi prioritari, Sonatrach Raffineria Italiana - operando in assoluta coerenza e continuità con il percorso di sostenibilità integrata avviato sin dall’acquisizione della raffineria di Augusta - ha ottenuto, per due anni consecutivi, risultati di eccellenza nel Sustainability Impact Rating (uno dei più importanti indici misuratori del livello di sostenibilità di una attività industriale, rilasciato da un ente terzo certificato RINA) ed ha presentato il primo Rapporto di Sostenibilità nel 2020 redatto utilizzando lo standard internazionale per la misurazione della sostenibilità Global Reporting Initiative (GRI).

Ambiente
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Sonatrach Raffineria Italiana ribadisce, infine, che si relaziona in maniera fattiva e propositiva con l’Amministrazione Giudiziaria di Industria Acqua Siracusana S.p.A., sempre nel solco di un dialogo tecnico costruttivo improntato a correttezza, trasparenza e disponibilità, e manifesta piena fiducia nell’operato della magistratura, nella certezza che saranno dimostrate e riconosciute sia l’estraneità alle contestazioni provvisorie mosse, sia la legittimità e la correttezza del proprio operato e di quello dei propri dirigenti.