Alla parata di Milano per la prima volta quest’anno parteciperà anche il collettivo transfemminista: «La lotta per l’autodeterminazione passa anche da qui»

Non Una di Meno: “Al Pride unite contro femminicidi e omotransfobia”

Quest’anno Non una di meno Milano partecipa al Pride. Negli anni ci siamo sempre posizionate criticamente poiché l’abbiamo visto trasformarsi in una parata a uso e consumo del mercato capitalista, strumento di rainbow-washing di multinazionali e dell’amministrazione comunale che, con una mano ferma le trascrizioni de* figli* di coppie omogenitoriali e con l’altra patrocina il Pride.

La battaglia per i diritti civili e sociali viene oscurata dall’appariscenza di brand in un Paese dove la ricchezza è nelle mani di pochi. Allora, perché partecipare? Perché il Pride come spazio di orgoglio e rivendicazione dei diritti Lgbt+ ci appartiene come stretta alleanza tra soggettività oppresse in un Paese di quotidiani femminicidi e aggressioni omolesbobitransfobiche.

Parteciperemo in modo critico, aderendo allo spezzone organizzato da Naga e Progetto immigrazione e omosessualità, insieme alle soggettività che non solo vengono oppresse a causa del loro orientamento sessuale e identità di genere, ma anche razzializzate e sfruttate. Non ci accontentiamo delle zone gay friendly - ghetto alla moda. La lotta per l’autodeterminazione passa dalle rivendicazioni del LottoMarzo a quelle del 25 Novembre al #moltopiudizan...e oltre.

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