Scuola

Gli stipendi dei professori italiani sono tra i peggiori d’Europa. E negli ultimi anni sono persino calati

di Chiara Sgreccia   9 ottobre 2023

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professore Polimi

I docenti nel nostro Paese guadagnano la metà dei tedeschi e circa il 20 per cento in meno rispetto alla media Ocse. E i salari sono diminuiti se si considera l'inflazione. C'è solo una consolazione: secondo un sondaggio Ipsos, godono di un'alta considerazione

Ci sono nove paesi in Europa in cui gli stipendi attuali degli insegnanti sono più bassi rispetto a quelli di sei anni fa. Tra questi l’Italia. «Nel 2021/2022, rispetto al 2014/2015, gli stipendi iniziali degli insegnanti sono aumentati nella maggior parte dei sistemi educativi per i quali sono disponibili dati. In alcuni l’aumento è stato moderato. In altri, come in Bulgaria gli stipendi sono più che raddoppiati. Mentre in Belgio, Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Portogallo, Finlandia, Norvegia e Turchia gli stipendi iniziali degli insegnanti, adeguati agli effetti dell’inflazione, sono diminuiti». Così si capisce dall’ultimo rapporto “Teacher's and School Head's Salaries and Allowances” redatto da Eurydice, la rete istituzionale che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei.

 

Secondo il rapporto, in Italia lo stipendio medio effettivo degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria è inferiore al Pil pro capite. Cioè alla media di prodotto interno lordo che teoricamente spetterebbe a ogni cittadino se la ricchezza del Paese fosse divisa in parti uguali tra tutti. Supera di poco il Pil pro capite, invece, lo stipendio di chi insegna alle scuole medie e superiori. La retribuzione annuale lorda di un docente italiano, infatti, è di circa 24 mila euro. Più bassa rispetto a quella dei francesi: 28 mila euro, la metà di quanto guadagna in media un tedesco, cioè 54 mila euro. Un terzo di quello che prende un insegnante in Lussemburgo: 71 mila euro.

 

Che gli stipendi dei docenti italiani siano bassi, troppo spesso insufficienti a garantire uno stile di vita dignitoso, lo testimoniano i racconti dei professori costretti a rinunciare all’assunzione perché non guadagnano abbastanza per pagare l’affitto di un appartamento nelle principali città del Paese in cui viene loro richiesto di trasferirsi. E lo certifica  il rapporto Ocse “Education at Glance 2023” pubblicato a settembre. Secondo il documento, un docente italiano di scuola secondaria di secondo grado guadagna il 20 per cento in meno rispetto alla media Ocse. Il 30 per cento in meno se si fa il confronto non solo con gli altri insegnanti ma anche con le professioni che richiedono la stessa qualifica per essere svolte. 

 

Da un sondaggio pubblicato da Ipsos il 5 ottobre, in occasione della giornata mondiale degli insegnanti, emerge anche che è opinione comune, condivisa dalla maggior parte dei cittadini, che gli stipendi dei docenti siano inadeguati: «Anche perché il lavoro dell’insegnante sta cambiando, adottando approcci e metodi innovativi, diversi da quelli tradizionali», spiegano gli intervistati. Ma i bassi salari non scalfiscono il prestigio professionale: per la maggior parte dei cittadini la figura del docente gode di un’altissima considerazione. «Da piccoli risultava, addirittura, il primo “mestiere dei sogni”, davanti al medico, lo sportivo o l’artista».