Ormai da anni circolano online notizie su questo luogo e sui bizzarri provvedimenti del suo sindaco. Si tratta di una nota pagina satirica. Che però alcuni rendono ancora sul serio

Questa è una bellissima storia che circola da un po’ di anni sulla Rete. Alcuni lettori la conoscono. Per chi non l’avesse mai sentita, non è solo buffa, ma può essere un buon monito per tenere sempre gli occhi aperti quando si naviga. È il 28 luglio 2020. Esce online un curioso articolo su un noto quotidiano nazionale (non citiamo la testata per non fare pubblicità positiva o negativa ai colleghi).

 

Il titolo dell’articolo è questo: “Rimossa cittadinanza onoraria e chiavi della città ad Andrea Bocelli”. Che cosa sarà successo? “Qui la lettera scritta da Fabio Buggiani, sindaco di Bugliano, seguace di Renzi ma amico del Pd, nei confronti di Andrea Bocelli, dopo le sue dichiarazioni di oggi in Senato”. Andiamo per gradi: il cantante avrebbe fatto dichiarazioni discutibili in tema di Covid. L’onorificenza gli era stata conferita il 25 novembre del 2013. I fatti si svolgono nel Comune di Bugliano e il sindaco è tal Fabio Buggiani. Nella lettera, ovvero ordinanza comunale, datata 27 luglio 2020, il sindaco del Comune, in provincia di Pistoia, ritira la cittadinanza onoraria a Bocelli e inoltre comunica che per le chiavi della città risolverà cambiando la serratura.

 

Fin qui tutto bene: un sindaco zelante? Acredine tra toscanacci?

 

Facciamo un salto temporale in avanti e addentriamoci nei meandri della Rete. Agosto 2023. Comincia a circolare sui social quello che sembra essere un provvedimento del nostro sindaco Buggiani. Si tratta del protocollo n. 00128 dal titolo “Vietate le auto a propulsione elettrica”. Il post diventa immediatamente virale con oltre 10 mila condivisioni. “Tutti i veicoli elettrici sorpresi a transitare sulle strade del Comune di Bugliano saranno soggetti a una multa di euro 256 e decurtazione di 4 punti sulla patente”.

 

Cercando sulla Rete scopriamo il sito del Comune di Bugliano. Ed è proprio qui che campeggia un altro provvedimento fuori dal coro, ma altrettanto virale: “Multe e reclusione fino a un anno a chi non scrive il nome sulla cassetta della posta; i trasgressori saranno puniti con una multa di euro 516 e la denuncia per interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.) che prevede la reclusione da sei a dodici mesi”. “Il nostro postino – si specifica – non conosce gli abitanti, ha bisogno di un indirizzo e anche del nome sulla cassetta”.

 

Il Comune naturalmente ha anche una sua pagina Facebook ed è da lì che i post del sindaco partono e diventano virali sulla Rete con commenti di ogni tipo. Scopriamo così che a Bugliano c’è la sagra del borscht in via F. Cossiga con canti e balli ucraini e con rigoroso divieto di ingresso per i filo-putiniani. C’è poi l’introduzione dei test attitudinali per poter votare, i corsi di italiano ma per italiani e la sagra della pizza con l’ananas… Qualcosa non torna, vero? Avete qualche dubbio? Ebbene sì: siamo di fronte a una fake news costruita ad arte. Il Comune di Bugliano non esiste. Non esistono né il sindaco Buggiani né i suoi bizzarri provvedimenti.

 

Se poi andate in cerca dell’articolo che abbiamo citato all’inizio, non lo troverete più. È stato, giustamente, rimosso. Anche i giornalisti cadono nelle trappole della Rete. La Rete è sì pericolosa, ma per fortuna in questo caso strappa tanti sorrisi.