Politica

Andrea Giambruno ha la soluzione al problema degli stupri: «Se eviti di ubriacarti non trovi il lupo»

di Simone Alliva   29 agosto 2023

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Il giornalista di Rete 4 e compagno della premier Giorgia Meloni al centro delle polemiche per la sua uscita sui fatti di Palermo. «Così colpevolizza le vittime» protesta l’opposizione

La sorella, il cognato, il compagno. Non è un periodo facile per la Presidente del Consiglio: a sollevare il caso politico o la polemica del giorno, ultimamente, è sempre un membro della famiglia di Giorgia Meloni

Ultimo in ordine di tempo Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno della premier, che ieri sera durante la puntata di "Diario del Giorno" in cui si affrontavano anche i recenti casi di violenza sessuale come quello avvenuto a Palermo ha sentenziato: «Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti - non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo - però se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi rischi, effettivamente, che il lupo lo trovi». 

Insomma dire di no non basta e non serve. Il rifiuto come un dettaglio. Se una ragazza dice no è irrilevante, alla fine, può succedere se ha bevuto. Il giornalista già in passato era entrato nel ciclone delle polemiche dopo essersi aggiunto alla lunga schiera di negazionisti del cambiamento climatico per aver liquidato come «non notizia» il caldo record di luglio dovuto al cambiamento climatico e all’anticiclone africano. 

L’ultima uscita di Giambruno infiamma le opposizioni. «Meloni e Mediaset prendano le distanze», sollecita il Movimento 5 Stelle; «Ripugnante e offensivo», è l'attacco del Pd al giornalista; «studi prima di parlare», l'invito di Alleanza Verdi e Sinistra. L'attenzione va posta sui «carnefici», non su «come devono comportarsi le vittime» è il filo che unisce le critiche a Giambruno da parte di parlamentari ed esponenti dei partiti di Conte e della Schlein.

«Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne. La violenza è sempre un po' colpa loro. Non uscire da sole, non andare dove è buio, non vestirti in modo provocante. Adesso ce lo spiega anche Giambruno: se non ti ubriachi non ti stuprano Hai tutto il diritto di ubriacarti ma se eviti di farlo... E niente, alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile», dichiara la senatrice del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente della commissione d'inchiesta sul femminicidio. Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti della segreteria nazionale Pd è ancora più duro: «Prima di Caivano - dichiara - ci si deve augurare che Meloni affronti la questione in casa propria, spiegando a Giambruno che colpevolizzare le vittime di una violenza, tanto più in diretta tv, è una pratica barbara e perversa, che scaturisce dai peggiori stereotipi machisti e patriarcali».

Levata di scudi anche dalle parlamentari del Movimento 5 Stelle che giudicano «inaccettabili e vergognose» le parole di Giambruno perché sono una «rappresentazione plastica di una cultura maschilista e retrograda che costituisce il terreno di coltura dei comportamenti violenti, dei soprusi che tantissime donne ogni giorno sono costrette a subire», lamentano le esponenti pentastellate nella commissione bicamerale d'inchiesta sul Femminicidio Stefania Ascari, Anna Bilotti, Alessandra Maiorino e Daniela Morfino. Per Alleanza Verdi e Sinistra «il problema - sottolinea Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera - è semmai quella dei ragazzi che ancora non si sono liberati degli stereotipi di genere più beceri. il compagno della presidente Meloni studi un po' prima di parlare, visto il suo ruolo e prima ancora il suo mestiere».

«L’opinionismo sulla violenza di genere è una delle porcate più basse del nostro tempo e chi fa informazione dovrebbe evitare di caderci», è il commento di Carlotta Vagnoli, scrittrice e transfemminista. «Le opinioni paternaliste e sessiste di Giambruno sulla violenza sessuale in seguito ai fatti di Palermo e Caivano arrivano a pochi giorni dalla pubblicazione dei dati di “ D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza” che sottolineano quanto bassa sia la percentuale di denunce da parte delle vittime di stupro. In un clima di delirio d’opinioni e infodemia in cui perfino la ragazza palermitana è stata costretta a esprimersi -ricordando che ci sono donne che si uccidono per il circo mediatico a cui siamo tristemente abituate- una figura come quella di Giambruno, che da mesi ci vuole convincere di essere alla conduzione di un programma su Rete4 per il suo curriculum da esperto giornalista e non per altri notissimi “meriti familiari”, dovrebbe comprendere quanto grave sia rafforzare certe ideologie: la vittimizzazione secondaria disincentiva la denuncia e porta a non credere alle donne che chiedono aiuto a una società che nel 2023 è ancora incapace di comprendere una fenomenologia così radicata.
Nei salotti-bene dell’informazione stanno facendo più danno che brillante informazione. Anziché dare voce a chi conosce il fenomeno, alle associazioni, alle giornaliste davvero competenti sulla tematica si preferisce offrire spazio a un sempreverde sessismo.Tocca dunque ribadire che di lupi nel patriarcato non ne esistono. Ma se siete così tanto appassionati di animali, non temete: la tv è piena zeppa di sciacalli».

E non sono mancate le reazioni sui social. Tantissimi sul web i messaggi che condannano le parole di Giambruno. “Sono anni che si parla di questo argomento, eppure i giornalisti maschi bianchi etero cis di destra ci tengono a farci sapere che non hanno ancora afferrato il concetto. Questa volta è il turno di Andrea Giambruno che, tra le altre cose, è il compagno della Presidente Meloni”, si legge su “I Socialisti Gaudenti” la popolare pagina di satira politica italiana .

"Però se ti ubriachi hai il taxi gratis”, scrive un utente. “Prima ti invitano a ubriacarti per avere il taxi gratis e poi ti colpevolizzano se osi bere” specifica un altro ricordando l’iniziativa del ministro Matteo Salvini per prevenire gli incidenti causati da chi si mette al volante dopo aver bevuto.