Le nuove misure del governo su voto in condotta e codice della strada. Meloni all'assemblea dell'Onu. Biden si difende e rilancia "conosco la mia età". I fatti da conoscere

Al via l’assemblea generale Onu. Meloni porrà la questione migranti 
Ucraina, rilancio dell'Onu, ma soprattutto migranti. Sono questi i temi al centro dell'agenda della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che oggi sarà presente al Palazzo di Vetro per partecipare alla 78ma Assemblea generale delle Nazioni Unite che si apre domani. I lavori saranno inaugurati dal segretario generale Antonio Guterres e dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La questione della guerra in Ucraina sarà al centro di un dibattito in Consiglio di Sicurezza in programma mercoledì alle 11 (le 17 in Italia) che vedrà anche la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky. L'incontro, in cui interverrà anche Meloni, è presieduto dal presidente albanese Edi Rama, presidente di turno del Consiglio di sicurezza. La premier ribadirà il pieno sostegno a Kiev da parte dell'Italia, per arrivare a una pace "giusta e duratura". Meloni oltre a tornare sulla questione ucraina, sottolineerà la necessità di rafforzare e rilanciare le Nazioni Unite, ma soprattutto porrà il tema dei migranti e della "polveriera" Africa.   

 

Piantedosi: Italia va aiutata, la Francia ne è consapevole 
Il ministro dell'interno francese, Gérald Darmanin, «mi è apparso proiettato sulla consapevolezza che l'Italia va aiutata» nella gestione degli arrivi di migranti. Lo ha assicurato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, illustrando a "Ping Pong", su Radio1, l'esito dell'incontro avuto ieri con il suo omologo francese. Un colloquio, ha precisato il titolare del Viminale, contraddistinto da «toni e atteggiamenti mai registrati in passato». «C'è la necessità di fermare gli arrivi in queste dimensioni. Non è questo il modo con cui possiamo gestire il fenomeno migratorio», ha aggiunto il ministro. Quanto all'annuncio dell'Eliseo che si è detto pronto a respingere i migranti in arrivo alle frontiere, secondo Piantedosi «la Francia dice questo per dire che non è quello il metodo con cui intende farsi carico del sistema europeo. Anche per noi il tema non è la distribuzione, serve una politica europea di contenimento delle partenze».   

 

Il Consiglio dei Ministri vara nuove misure: migranti, multe e voto in condotta
Il Consiglio dei ministri ha varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato «la compattezza del governo» su questi temi. Tra queste si allungano a 18 mesi i tempi massimi del trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia. Ma non solo dal Cdm anche il via libera al testo della legge delega per le modifiche al Codice della strada che prevede una 'stretta sugli autovelox selvaggi e linea dura per i recidivi'. Per l'uso dei cellulari alla guida patente sospesa, da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione, e multa fino a 2.588 euro nel caso di recidiva nel biennio oltre ad una decurtazione dei punti dalla patente: 8 nell'ipotesi di prima violazione e 10 punti alla seconda.  Dal cdm è arrivato anche il sì alla riforma della scuola: con un voto inferiore al sei in condotta sarà automatica la bocciatura, previsto un nuovo modello per la formazione tecnica. 

 

Castelli: «Lascio la Lega. Salvini ha tradito il Nord» 
«La tessera di questa Lega ce l'ho ancora, ma è l'ultima che faccio, l'anno prossimo non rinnovo più. Non sarò complice del tradimento del Nord di questa dirigenza. Salvini ha compiuto un'inversione a 180 gradi, ha abbandonato il programma federalista e autonomista, è passato dal verde al blu, dal 'Prima il Nord' a 'Prima gli Italiani'. A Radio Padania, che ora si chiama Radio Libertà, è stata pure bandita la parola Padania. E io che dovrei fare?». Lo dichiara a Repubblica l'ex ministro e storico esponente leghista Roberto Castelli. Le Pen a Pontida? «Vederla lì mi fa effetto, ma dovrebbe far pensare più che altro tutti quelli che stanno sotto il palco e sventolano ancora le bandiere dell'autonomia. Dalle mie parti si dice (in dialetto, poi in italiano, ndr) 'Dopo tre fette ha capito che era polenta': ma come si fa a non capire che ormai la Lega è altra cosa». «L'unico coerente, alla fine, è Salvini - dice ancora Castelli - Ha scelto il proprio progetto personale e puntato sul centralismo, pure con una deriva vagamente meridionalista, a forza di promuovere il Ponte sullo Stretto, ed è ovvio che inviti Le Pen a Pontida. Le Europee si vincono con le alleanze, giusto che cerchi la sua sponda contro un centralismo ancora più pericoloso, quello europeo». Sulla riforma Calderoli, Castelli commenta: «A vedere come è stata scritta la legge, speriamo non vada troppo avanti: finirebbe per diventare un'altra fregatura per il Nord». Sull'immigrazione l'ex ministro critica Piantedosi, «totalmente incapace di gestire il fenomeno» mentre Meloni «si è democristianizzata, draghizzata». 

 

Biden: conosco la mia età, ma è in gioco la democrazia 
Joe Biden, il presidente americano più anziano di sempre, ha detto di essere perfettamente consapevole della sua età avanzata, ma che intende candidarsi per una rielezione alla Casa Bianca nel 2024 perché Donald Trump vuole "distruggere" la democrazia americana.  «Molti sembrano concentrati sulla mia età. Ma io ho saputo cosa fare» quando il Covid ha colpito, quando l'Ucraina è stata attaccata e quando la democrazia è in gioco. Nel corso di un evento di raccolta fondi a New York il presidente Usa ha sottolineato che non sarà mai dalla parte di «dittatori come Putin. Forse Trump e i suoi amici Maga possono inchinarsi a Putin, io non lo farò. Dobbiamo salvare la democrazia americana. Non sono mai stato così ottimista sul futuro di questo Paese negli 800 anni che l'ho servito», ha detto fra le risa del pubblico. 

 

Il Cremlino vieta ai media di chiamare Zelensky "Presidente" 
Il Cremlino ha ordinato ai media di stato di non riferirsi mai a Volodymyr Zelesnky come "presidente dell'Ucraina". Lo rivela il sito indipendente russo Holod, rilanciato da Moscow Times. La direttiva, rivelano fonti anonime, ha provocato "un'ondata di indignazione" nelle redazioni con "minacce di dimissioni". Le istruzioni inviate a televisioni e siti online dei media di stato invitano ad usare l'espressione "il regime di Zelensky" o di chiamare il presidente ucraino solo per nome, senza aggiungere il suo titolo.

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