Il Vaticano teme che i lavori non finiscano per l’apertura dell’Anno Santo mentre il Comune assicura che va tutto bene. Intanto i romani soffrono i disagi e aspettano 32 milioni di pellegrini

Il tempo si fa stretto, mancano meno di 3 mesi all’apertura del Giubileo e si intensifica la corsa perché la città di Roma sia pronta ad accogliere l’enorme massa di persone previste per l’evento.  «Tutte le stime parlano di 32 milioni di pellegrini, un numero enorme», mette in guardia monsignor Rino Fisichella, il Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione che Papa Francesco ha voluto mettere a capo dell’organizzazione giubilare per la Chiesa cattolica. «Quando il 24 dicembre Papa Francesco aprirà la Porta Santa, si verificherà se l’impegno profuso in questi mesi è stato sufficiente».

 

«In vista del Giubileo io sono tranquillo: la sfida era grande, ma in questi anni abbiamo fatto un lavoro enorme», dice a L’Espresso il presidente dell’Atac Giovanni Mottura. Nel suo ufficio di via Prenestina 45 si percepiscono i rumori sull’adiacente linea tranviaria, una delle tante in via di ristrutturazione. «Adesso ci sono ancora tanti disagi per i cittadini, con linee delle metropolitane che chiudono alle 21, autobus ancora insufficienti e tanti cantieri aperti, ma tra pochi mesi si vedranno i cambiamenti, e finalmente il volto della mobilità a Roma sarà mutato».

 

A permetterlo, segnala il Presidente Atac, sono i grandi interventi finanziati dai Fondi per il Giubileo 2025 e dal Pnrr, e Mottura assicura che lo sviluppo continuerà anche dopo il Giubileo. «Oggi operiamo in superficie con circa 1400 mezzi, in gran parte rinnovati, ed è previsto l’ingresso di ulteriori 1000 mezzi durante il Giubileo, il 40 per cento full electric. A Roma arriveranno 36 nuovi treni per la metropolitana e verranno aperte due nuove stazioni».

 

E Il Presidente Atac chiede, nella valutazione dell’impegno profuso, di non trascurato l’aspetto finanziario: «In una azienda che solo pochi anni fa era sull’orlo del fallimento abbiamo chiuso il bilancio 2023 con un risultato favorevolissimo, un attivo di quasi 11 milioni di euro, migliorando di ben 61 milioni i risultati dell’anno precedente».

 

Ma sarà sufficiente tutto questo, di fronte all’arrivo di quasi 3 milioni di nuovi utenti al mese durante il Giubileo?

 

Solo pochi giorni fa ha fatto scalpore sui media il confronto tra i tanti protagonisti della macchina organizzativa della mobilità in vista del Giubileo che si è svolto all’Università degli Studi Internazionali di Roma-Unint. Monsignor Fisichella, pur apprezzando gli enormi sforzi fatti, come quello per costruire un sottopassaggio all’inizio di Via della Conciliazione, la strada che porta da Castel Sant’Angelo a San Pietro, dove finora passavano 4000 auto all’ora, ha segnalato con schiettezza all’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Eugenio Patanè che a ridosso del Vaticano per i lavori nella grande Piazza Risorgimento «è stata cambiata la viabilità ma non si vedono mai operai al lavoro».

 

«Ho tenuto conto della segnalazione», ci dice l’assessore Patanè nel suo centro operativo di Via Capitan Bavastro, «e garantisco che per l’inizio del Giubileo sarà tutto a posto». E se si segnala all’Assessore che c’è chi mostra grande preoccupazione per i tanti cantieri ancora aperti nella città, che sembra poco il tempo a disposizione e alcuni paventano il caos, Patanè risponde con sicurezza: «Assicuro che per l’inizio del Giubileo i cantieri, come previsto, saranno chiusi, ne abbiamo aperti tantissimi e i lavori proseguono secondo quanto stabilito. Il 98 per cento verrà terminato, e quelli, pochissimi, che rimarranno aperti sono minori e non riguardano il Giubileo».

 

E aggiunge: «La visione è a 360 gradi, e il Giubileo è una occasione. Appena insediati, due anni fa, abbiamo trovato una situazione insostenibile. Pochi mesi dopo, a gennaio 2022, avremmo dovuto chiudere la metropolitana, perché non erano state fatte le revisioni e avrebbero potuto circolare solo nove treni. Abbiamo scelto di fare un lavoro strutturale, non provvisorio. Oggi abbiamo 28 treni, che aumenteranno. Abbiamo rifatto, dopo 44 anni, tutto l’armamento delle linee, con le traverse usurate. Per l’inizio del Giubileo e per i prossimi 30 anni nessuna amministrazione dovrà più preoccuparsene. E ci  saranno anche nuovi taxi: abbiamo appena chiuso il bando per ben mille nuove licenze, che con nuovi bandi aumenteremo. Non vedo grandi problemi in vista dell’apertura del Giubileo, tenendo anche conto che gli eventi più affollati sono previsti a partire da marzo».

 

Se la parte delle istituzioni civili si mostra dunque tranquilla, chi ha qualche timore per la mobilità nel periodo del Giubileo è, appunto, il responsabile dell’organizzazione da parte ecclesiastica, Monsignor Rino Fisichella.

 

«Il Giubileo arriva ogni 25 anni ma la preparazione, difficilissima, alla fine si riduce sempre agli ultimi due anni quando va bene. Quindi c’è ogni volta il rischio che per le infrastrutture e per l’accoglienza si arrivi un po’ con l’acqua alla gola. Purtroppo c’è una frammentazione di competenze, e questo complica le cose». E aggiunge: «Sono state fatte cose di grandissima ingegneria, e serve comprensione di fronte alle difficoltà di chi deve gestire la mobilità urbana quando arriveranno milioni di persone ad aggiungersi agli abitanti abituali. Ma varie cose, sinceramente, sono ancora da mettere a punto».

 

Papa Francesco aveva affidato a Monsignor Fisichella anche l’organizzazione del Giubileo Straordinario della Misericordia iniziato nel 2015. Al termine del Giubileo, clamorosamente, Monsignor Fisichella, tra i tanti ringraziamenti, non citò la sindaca della città, in chiara polemica per l’organizzazione insufficiente. Tra un anno scopriremo chi Fisichella ringrazierà al termine del nuovo Giubileo. E, soprattutto, se ringrazieranno anche i cittadini di Roma.