Scontri al presidio organizzato dopo le polemiche di questi giorni sulla censura della tv pubblica nei confronti degli artisti che si erano espressi contro il genocidio

Rai, cariche e manganellate della Polizia contro gli attivisti pro Palestina

Le polemiche per l'appello per lo “Stop al genocidio” di Ghali dal palco dell’Ariston alla fine della sua esibizione e la lettura del comunicato “riparatorio” dell'ad Rai Roberto Sergio, fatta da Mara Venier domenica scorsa per “correggere” le esternazioni del rapper milanese e di Dargen D’Amico escono dalle bolle social e diventano scontri reali all'esterno della sede Rai di Napoli, a Fuorigrotta. Durante un presidio contro la presa di posizione della tv pubblica sul conflitto Israele-palestinese, gli attivisti del Centro Sociale Ex OPG Occupato – Je so' pazzo sono stati protagonisti di scontri con la polizia. Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno utilizzato in diverse occasioni i manganelli per allontanare chi protestava, ferendo diverse persone. 

«Oggi eravamo fuori la sede della Rai per pretendere una televisione pubblica che non sia specchio delle politiche sioniste, razziste e xenofobe del nostro governo - spiegano i manifestanti sui loro canali social (da cui è tratto il video degli scontri ndr) - che non censuri i pochi artisti che hanno il coraggio di dire che in Palestina sta avvenendo un vero e proprio genocidio e la risposta è stata ancora una volta Polizia e repressione».

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Le crepe di Trump - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 13 giugno, è disponibile in edicola e in app