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Stupro di Catania: nell'ultimo semestre la Procura ha trattato 250 casi da codice rosso. Le notizie del giorno

di Simone Alliva   5 febbraio 2024

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violenza sulle donne

Nessun accordo tra Israele e Hamas. Arrivata in Italia la nave con 14 bambini palestinesi feriti. Zelensky ammette lo stallo. I fatti da conoscere

Nell'ultimo semestre la Procura di Catania ha trattato 250 casi da codice rosso
Il gruppo fascia deboli della Procura di Catania è un "piccolo gioiello" all'interno della Procura etnea ed è composto da otto magistrati più il coordinatore, il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, che coordina anche la area 3 della Direzione Distrettuale Antimafia. Il gruppo è composto da magistrati molto affiatati tra loro che si vedono sempre in apposite riunioni, negli ultimi sei mesi sono state emesse otto direttive, di cui tre rivolte alla polizia giudiziaria, si fanno riunioni periodiche, si formano gli organi di polizia nel corso di appositi incontri. Il risultato è che nell'ultimo semestre sono stati trattati oltre 250 casi di codice rosso ed emesse oltre 50 richieste cautelari tra custodia in carcere, arresti domiciliari con braccialetto elettronico, divieto di avvicinamento e allontanamento dalla casa familiare. «Quest'oggi rappresenta un deterrente per un luogo considerato a rischio di codice rosso la provincia di Catania, dove in passato sono avvenuti femminicidi molto gravi», spiegano. Ecco perché all'indomani dello stupro di gruppo della tredicenne di Catania davanti al fidanzato, sono scattate le indagini con un metodo collaudato che ha portato alla soluzione del caso in meno di ventiquattr'ore, facendo convergere investigazioni tradizionali ed indagini tecnico-scientifiche. E data la gravità il caso è stato coassegnato al procuratore aggiunto Ardita e a uno dei magistrati più esperti Anna Trinchillo. Questa mattina si terrà l'interrogatorio di garanzia, davanti al gip Carlo Umberto Cannella, dei 4 maggiorenni fermati dai carabinieri. Ardita e Trinchillo hanno chiesto la convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro degli indagati e degli arresti domiciliari per il quinto che, durante le prime fasi delle indagini, ha collaborato all'identificazione del 'branco' che avrebbe partecipato alle violenze. Sempre oggi saranno sentiti anche i tre minorenni. Anche se uno degli arrestati ha compiuto da poco 18 anni. Al momento hanno tutti avvocati d'ufficio. Intanto Basilio Catanoso, vicecoordinatore siciliano di Fdi, si è detto "sconcertato" da questa vicenda e ha affermato che la sicurezza nelle città deve «tornare una priorità assoluta». Eppure ai piedi dell'Etna governa da tempo proprio il centrodestra voluto da Giorgia Meloni che nel maggio scorso ha puntato tutto sull'attuale sindaco Enrico Trantino, il figlio di Enzo Trantino, avvocato di Marcello Dell’Utri, ex assessore della giunta uscente di Salvo Pogliese, che ha conquistato la vittoria al primo turno.

 

Sullivan: "Un accordo Israele-Hamas non è dietro l'angolo" 
«Non posso dire che sia dietro l'angolo» un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas: «In ultima analisi, questo tipo di negoziati si svolgono in modo piuttosto lento fino a quando non si svolgono molto rapidamente. È quindi difficile stabilire un calendario preciso su quando si potrebbe arrivare a qualcosa o, francamente, se si potrebbe arrivare a qualcosa». Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan in una intervista alla Abc. Più in generale, Sullivan ha ribadito che gli Stati Uniti vedono una sola «risposta a lungo termine alla pace nella regione e alla sicurezza di Israele: uno Stato per i palestinesi, con «garanzie di sicurezza per Israele». Oggi il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, sarà in missione in Medio Oriente.

 

La nave italiana Vulcano con 14 bambini palestinesi feriti è arrivata in Italia 
È iniziato lo sbarco dei profughi palestinesi trasportati da Nave Vulcano della Marina Militare al porto della Spezia per essere smistati in alcuni ospedali pediatrici italiani. A bordo della nave di supporto logistico ci sono 62 persone, di cui 14 bambini feriti insieme a familiari, accompagnatori e altre persone che devono ricongiungersi a parenti già arrivati in Italia. Ad attendere i bambini 16 mezzi della Croce Rossa italiana che trasporteranno i piccoli negli ospedali pediatrici di Genova, Firenze, Roma, Bologna e Milano.

 

Meloni, in Ue l'Italia si è fatta sentire con autorevolezza 
«In questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell'Italia e contribuendo al dibattito sui grandi temi». Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un'intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, rivendicando la «svolta culturale» con cui gli altri Stati e le istituzioni Ue hanno «progressivamente condiviso» la posizione italiana sulla gestione del fenomeno migratorio «privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze. Oggi la Presidente del Consiglio vedrà a Tokyo il primo ministro Kishida.  

 

El Salvador: mai tanti voti "nella storia della democrazia", Bukele si proclama vincitore delle presidenziali 
Il presidente del Salvador, Nayib Bukele, si è proclamato vincitore assoluto delle elezioni tenute domenica, invitando i suoi sostenitori - forte dei sondaggi che gli accreditano «oltre l'85 per cento dei voti», a festeggiare l'avvio di un secondo mandato. «Oggi il Salvador ha rotto tutti i record, di tutte le democrazie, in tutta la storia del mondo. Da quando esiste la democrazia, mai un progetto aveva vinto con la quantità di voti con cui abbiamo vinto oggi», ha detto Bukele in un discorso tenuto dal palazzo presidenziale, dinanzi a una piazza gremita. «È letteralmente la percentuale più alta di tutta la storia. Ma non abbiamo solo vinto la presidenza per la seconda volta, con oltre l'85 per cento dei voti, ma anche conquistato 58 su 60 deputati all'assemblea legislativa, come minimo. È possibile che sia di più. Sarebbe la prima volta che in un Paese ci si trova con un partito unico con un sistema pienamente democratico», ha aggiunto. Per il risultato ufficiale occorrerà attendere ancora - il sito ufficiale del Tribunale elettorale parla di un 31 per cento delle schede scrutinate -, ma i sondaggi realizzati in queste ore sembrano puntare alla stessa conclusione: secondo un'inchiesta della "Cid Gallup", Bukele, del partito Nuove Idee (Ni) avrebbe vinto con l'87 per cento dei voti, seguito da Manuel Flores (Fronte Farabundo Marti per la liberazione nazionale, Fmln) con il 7 per cento e Joel Sanchez (Alleanza repubblicana nazionalista, Arena) con il 3 per cento. Peraltro, sottolineano i media locali, il sondaggio è stato presentato nei locali in cui si dovrebbero conoscere i risultati preliminari, nonostante il divieto imposto dalla legge a diffondere numeri sull'esito del voto.

 

Zelensky ammette lo stallo, 'servono mezzi moderni' 
«Per quanto riguarda la guerra sul terreno c'è stallo. E' un dato di fatto. Perché? Perché è mancato qualcosa. Ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori. Noi combattiamo contro terroristi che hanno uno dei più grandi eserciti del mondo servono mezzi tecnici moderni». Mancano pochi giorni al secondo anniversario della guerra in Ucraina e il presidente Volodymyr Zelensky descrive così, in una intervista al Tg1, la situazione sul campo. E torna a ribadire la necessità del sostegno - dell'Italia, dell'Europa, degli Usa - rimarcando il suo monito: «perché Putin potrebbe arrivare fino a voi». L'ammissione di Zelensky segue quella scandita nelle ore precedenti dai vertici militari ucraini che avevano parlato di una «situazione operativa tesa». A pronunciarsi, il comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrsky. E proprio a causa di questo "stallo" nella controffensiva si continuano a rincorrere indiscrezioni sulla possibile sostituzione del capo delle forze armate, Valery Zaluzhny. Il presidente ucraino, interpellato direttamente sulla questione, non conferma e non smentisce, ma al Tg1 spiega: «Sicuramente un reset, un nuovo inizio è necessario. Sto riflettendo a questo ricambio». E poi aggiunge: «Intendo un ricambio di una serie di dirigenti dello Stato, non solo in un singolo settore come quello militare». Quindi insiste: «Se vogliamo vincere dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione, convinti della vittoria, non possiamo essere scoraggiati. Dobbiamo avere le energie giuste, positive. Per questo parlo di ripartenza, di ricambio». La riluttanza di Zelensky a sostenere la richiesta di Zaluzhny di mobilitare fino a mezzo milione di persone, avanzata lo scorso dicembre, viene vista come una delle ragioni principali dell'aumento delle tensioni tra i due. Da parte sua Syrsky conferma la superiorità numerica delle forze russe, sottolineando che "il nemico continua a condurre assalti ad alta intensità e porta costantemente nuove riserve». E spiega che «per risolvere questioni problematiche di fondamentale importanza per la stabilità della difesa, sono state impartite le istruzioni necessarie ed è stata effettuata la ridistribuzione delle forze e delle risorse». Le «priorità principali - conclude -. rimangono l'efficace conduzione dell'intelligence, l'uso coordinato di tutti i mezzi di protezione antincendio, la protezione delle nostre unità attraverso la guerra radio elettronica e la conservazione della vita dei nostri militari».   

 

Bonelli: "Alle Europee le liste di sinistra si uniscano"
In una intervista al Fatto Quotidiano il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli fa un appello affinché «alle Europee le liste di sinistra si uniscano». «Ci vuole responsabilità, umiltà, continenza. Quindi, senza rinnegare nulla, dico: sale in zucca! Dico: non disperdiamo i voti, le energie. Restiamo sul punto, tentiamo di fare blocco, mettiamoci in condizione di superare il quattro per cento. È un processo di continenza, in politica la logica e anche la prudenza hanno un valore, una peculiare dimensione. Dobbiamo dimostrare che siamo in grado di farci aprire le porte del Parlamento europeo». «Una lista di Michele Santoro? Le uova nel paniere le rompe a noi, al Pd e a lui stesso», prosegue Bonelli, il cui obiettivo ora è «riportare i Verdi nel Parlamento europeo».

 

Conte: "Se il PD vuole dialogare, esca dall'ambiguità"
«Nel Pd esiste ancora, in alcuni, un riflesso condizionato. La memoria di un passato in cui quel partito aveva una vocazione maggioritaria e una pretesa egemonica. Oggi non funziona più lo schema dei satelliti che ruotano attorno a loro. Oggi c'è un rapporto alla pari». Lo afferma il leader di M5S Giuseppe Conte in una intervista al Corriere della Sera nella quale ribadisce che «per presentare un domani un progetto serio e credibile va approfondito il confronto oggi. Dobbiamo scacciare l'ipocrisia: non possiamo nasconderci le differenze, anzi proprio su queste serve un chiarimento. E soprattutto non si può chiedere certo al Movimento di abbandonare quella forza propulsiva che da oltre 10 anni sta cambiando il Paese. Noi siamo questo». «C'è un gioco a scaricare sul Movimento la responsabilità di non favorire la nascita di una coalizione - aggiunge -. Vogliamo solo discutere e non ci allineiamo al Pd. La verità è che mentre noi abbiamo fatto chiarezza al nostro interno, tra loro esistono molte anime. E quando un giorno arriverà il voto politico non possiamo permetterci ambiguità». Di Elly Schlein che cosa pensa? «Che sta provando a realizzare un nuovo percorso. Ad esempio sul salario minimo ha imposto al partito di convergere su una nostra battaglia storica. E così abbiamo messo un mattone per l'alternativa a una Meloni che si preoccupa degli 'amichetti', ma che se ne infischia di chi prende 4 euro all'ora. Le prossime battaglie da fare insieme sono sul conflitto di interessi e sulla regolamentazione delle lobby: dobbiamo impedire contaminazioni tra politica e affari. Ma sulla politica europea urge chiarirsi. Avremmo dovuto rendere strutturale il Next generation Eu e sul Mes continuare a combattere per trasformare l'accordo da intergovernativo in comunitario».

 

Premierato, Castellone: stravolta Costituzione, referendum lo fermerà
Nonostante le ultime modifiche ipotizzate sulla riforma del premierato, «la sostanza è sempre la stessa: il premier consegnerà al presidente della Repubblica uno schema già prefigurato e che toglie poteri al Parlamento. Stanno dando al Paese la triste immagine di una maggioranza che continua a litigare per logiche di parte. Stanno stravolgendo la Costituzione per interessi politici, alla faccia dei padri costituenti. Il baratto tra premierato e autonomia differenziata è chiaro a tutti». Così in una intervista a La Stampa la senatrice 5 Stelle Maria Domenica Castellone, vice-presidente del Senato. «Abbiamo preparato un pacchetto di emendamenti mirati, vanno a smontare pezzo per pezzo questa riforma e propongono soluzioni efficaci per dare stabilità ai governi - ad esempio con la sfiducia costruttiva - e a rafforzare gli strumenti di partecipazione democratica", spiega Castellone, spiegando che il referendum sarà la vera battaglia contro il premierato: «Assolutamente sì, la presidente Meloni dovrà fare i conti con il risultato del referendum. Sappiamo che quando si interviene a gamba tesa sulla Costituzione agli italiani non piace mai» e Meloni «non potrà non tenere conto di una bocciatura di una riforma così identitaria», conclude.