Calcio
Euro 2024, l'Italietta senza talento si salva negli ultimi 30 secondi e tira a campare
La nazionale di Spalletti raggiunge il risultato minimo della qualificazione e approda agli ottavi con la Svizzera. Ma qualità, atletismo e affiatamento restano molto sotto la sufficienza
I campioni europei uscenti non sono ancora usciti. La nazionale italiana ha raggiunto il risultato minimo del torneo, il passaggio del primo turno. Ma il bicchiere resta pieno o vuoto a metà, secondo le attitudini di chi lo osserva. La partita contro la Croazia è stata spesso orribile, una sorta di epica al rovescio fra il talento spompato degli slavi e l’avventurismo di molti azzurri sovrastati dal fumetto “che ci faccio io qui?”.
Nel primo tempo abbiamo avuto una sola occasione da gol, con il difensore Bastoni. Nel secondo, prima del pareggio, il portiere croato è stato minacciato una volta da un cross per Scamacca. Tutto qua. Il capitano Donnarumma si è confermato salvatore della patria, in quello stato di forma delirante che gli fa parare qualunque pallone. Il resto è noto: zero talento, affiatamento modesto, dinamismo appena sufficiente a contrastare il passo di Modrić, Kovačić e Brozović, cent’anni in tre.
Eppure il calcio ama l’assurdo e la Croazia degli espertissimi ha preso gol all’ottavo minuto di recupero perché non ha fatto quello che dovrebbe riuscirle meglio cioè controllare la partita. Nessuno ha fermato, con le buone o con le cattive, la discesa di Calafiori e il suo assist a Zaccagni. Il portiere croato Livaković si è fatto trovare fuori dall’area piccola ed è arrivato il castigo. Meritato, secondo Spalletti che pure conosce bene il calcio e la frequente irrilevanza della meritocrazia in questo sport.
Forse anche perdendo l’Italia sarebbe passata, fra le quattro migliori terze su sei e con due sconfitte su tre partite. Con il pareggino di Lipsia, il morale sarà un po’ più presentabile per la partita di sabato 29 contro la Svizzera, una squadra piena di ragazzi che stanno facendo bene, dall’ala Ndoye alla prima punta Embolo, uno dei migliori centravanti del torneo nella copertura del pallone.
Di nuovo gli elvetici, quindi. I nostri confinanti extracomunitari tornano a sbarrarci la strada dopo averci defenestrato alle qualificazioni del Mondiale del 2022, quando in panchina c’era il neosaudita Roberto Mancini. Storia esemplare, quella del Mancio, molto italiana. Non si era mai visto un commissario tecnico che abbandona la nave in piena tempesta da qualificazione a Euro2024 e per allenare una nazionale di quarta fascia. E nonostante tutto, Mancini il suo miracolo l’ha fatto, in finale contro l’Inghilterra a Wembley nel 2021. I miracoli non si ripetono facilmente. Vista la qualità dei convocabili, Mancini ha preferito la quantità dei petrodollari, che non tradisce mai.
Al suo successore Spalletti resta la chance svizzera e, se ne otterrà un’altra, i quarti forse contro la stessa Inghilterra battuta in casa tre anni fa. Ma la rivincita con i bianchi è fin troppo lontana. C’è di mezzo una partita che si annuncia come le precedenti: una lunga tristezza in attesa del colpo fortunato o sfortunato. Con la certezza che i contendenti per la vittoria all’Europeo (Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Inghilterra) sono di un’altra categoria.