Il nuovo numero

Inarrestabile, L'Espresso in edicola

di Chiara Sgreccia   19 luglio 2024

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Inarrestabile, L'Espresso in edicola

La rabbia che irrompe nella corsa alla Casa Bianca. Il boiardo con clausola milionaria. L’ultima chiamata per Maduro. I suoni dal silenzio di Jon Fosse. E come sempre molto altro

La rabbia cova nel corpo dell’America profonda e irrompe nella corsa alla Casa Bianca. Secondo i pronostici, il sangue avvantaggia Trump. Mentre il dibattito si infiamma di nuovo odio e gli Usa sembrano sempre più vicini all’Europa dei nazionalisti. Come spiega Riccardo Romani, nell’articolo che apre L’Espresso di questa settimana, fomentare la rivolta salvo poi ritirarsi quando esplode, è quasi una componente del dibattito politico. E anche da vittima di un attentato, al grido di «combattete», Donald Trump non cambia. 

 

«È riuscito a trasformare una circostanza drammatica in un’opportunità politica, dimostrando ancora una volta la sua resilienza e la sua capacità di influenzare l’opinione pubblica», puntualizza il direttore Emilio Carelli nell’editoriale. Mentre Martin Luther King III, il figlio del predicatore ucciso nel’68, anche lui attivista per i diritti civili, chiama all’impegno per evitare la degenerazione: «Siamo migliori di quanto mostriamo», dice a colloquio con Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni.

 

Con Donald Trump alla Casa Bianca, Budapest si candida a diventare la capitale europea di riferimento per gli Usa, dando vita a un asse che incoraggerebbe i sovranisti del Vecchio Continente, chiarisce Giuliano Torlontano, mentre Sabato Angieri fa il punto sugli incontri di Viktor Orbán che da presidente di turno, incontra i nemici dell’Ue: da Kiev a Mosca, da Pechino a Mar-a-Lago.

 

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Altro che parità, il pm diventa super poliziotto
Né con l’Anm né con il governo. Della riforma Nordio, il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia a colloquio con Giusy Franzese nell’articolo che apre la Politica de L’Espresso, boccia la distinzione tra magistrati inquirenti e giudicanti. Ma salva il sorteggio per il Csm, per contrastare lo strapotere delle correnti.

 

Ultima chiamata per Maduro
Il presidente uscente del Venezuela, Nicolás Maduro, punta al terzo mandato. Ma è indietro nei sondaggi. E tutti si chiedono se in caso di sconfitta la transizione sarà pacifica. Fa il punto Daniele Mastrogiacomo nell’articolo che apre la sezione Esteri.

 

Boiardo con clausola milionaria
Luigi Ferraris passa dalla guida di Ferrovie dello Stato a Fibercop. E si gode una superliquidazione grazie a un codicillo del contratto scattato per tre giorni. Ne scrive Carlo Tecce nell’articolo che apre l’Economia del nostro settimanale.

 

Jon Fosse, suoni dal silenzio
La scrittura come ascolto. Lo sforzo di accettare la solitudine dell’uomo. La costante ricerca di Dio: «La cosa che mi interessa di più? Scrivere di ciò che non conosco», spiega il premio Nobel Jon Fosse a colloquio con Sabina Minardi nell’articolo che apre la sezione Cultura.

 

E poi “Cinque storie che il tritolo ha cancellato” di Enrico Bellavia, “La girandola dei russi in Maremma” di Paolo Biondani, “G8 di Genova, un trauma che riaffiora”, di Jessica Mariana Masucci. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online.