Attualità
14 ottobre, 2025Presentato a Milano progetto internazionale di tech-media literacy. Andrea Ceccherini (presidente Osservagtorio for Independent Thinking): "Vogliamo scalfire le certezze che polarizzano, le convinzioni che separano e radicalizzano per aprire la strada al dubbio e al confronto"
Un teatro gremito di oltre cinquecento studenti delle scuole superiori ha fatto da cornice al lancio di "Doubt and Debate", il nuovo progetto internazionale di tech-media literacy promosso dall’Osservatorio for Independent Thinking, presieduto da Andrea Ceccherini. L’iniziativa, presentata al Teatro San Babila di Milano e condotta dalla giornalista Maria Latella, punta a formare una generazione di cittadini capaci di orientarsi in un mondo dove l’informazione, spinta dagli algoritmi e minacciata dalla disinformazione, rischia di confondere più che chiarire.
“Con Doubt and Debate vogliamo scalfire le certezze che polarizzano, le convinzioni che separano e radicalizzano per aprire la strada al dubbio e al confronto, due esercizi necessari in un mondo che – forse anche per questo – sembra essere sempre più in fiamme”, ha dichiarato Andrea Ceccherini, rivolgendosi ai ragazzi presenti.
Per il fondatore dell’Osservatorio, l’urgenza è quella di risvegliare la coscienza critica dei giovani in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale rischia di offuscare quella umana. “Ci battiamo contro chi vuole ridurre le persone a fantasmi di sé stesse, eterodirette e manipolabili. Con Doubt and Debate vogliamo restituire centralità all’intelligenza umana e ricordare ai giovani che la loro testa è e resterà la sola bussola per tenere la rotta delle proprie vite”, ha aggiunto Ceccherini, lanciando un appello a “scrivere insieme una pagina nuova, dove dubbio e dibattito tornino ad essere le basi della conoscenza”.
Il progetto, che combina alfabetizzazione tecnologica e mediatica, offre alle classi l’accesso a lezioni interattive e a contenuti multimediali esclusivi. Doubt and Debate si fonda su una rete internazionale di partnership di altissimo profilo che comprende testate come CNN, The New York Times, The Wall Street Journal, The Washington Post, e – in Europa – El País, Cinco Días, ABC, La Vanguardia, SER, insieme ai principali media italiani: Rai, Mediaset, Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore e Il Giornale.
Durante l’evento, Joe Kahn (direttore The New York Times), Mark Thompson (CEO CNN) e Robert Thomson (CEO News Corp, gruppo che edita The Wall Street Journal) sono intervenuti in collegamento video per sottolineare l’importanza di un’educazione al pensiero critico in un ecosistema informativo sempre più complesso. I tre leader dell’informazione globale hanno dialogato con gli studenti e ribadito il sostegno delle rispettive organizzazioni al progetto.
A loro si sono aggiunti, con messaggi video di endorsement, i direttori e i rappresentanti dei media partner nazionali e internazionali, tra cui Mauro Crippa (Mediaset), Luciano Fontana (Corriere della Sera), Andrea Malaguti (La Stampa), Matt Murray (The Washington Post), Mario Orfeo (la Repubblica), Giampaolo Rossi (Rai), Alessandro Sallusti (Il Giornale), Fabio Tamburini (Il Sole 24 Ore) ed Emma Tucker (The Wall Street Journal).
Accanto a Ceccherini, sul palco milanese è intervenuto anche Pietro Labriola, CEO di TIM, main sponsor del progetto, che ha annunciato il lancio di una campagna social per coinvolgere direttamente i giovani: #RompiLaBolla e #ViviFuoriDalDisplay.
“Oggi la finestra sul mondo passa attraverso un feed dove tutto finisce per assomigliarci, ma la buona notizia è che l’80% dei giovani chiede di capire come funzionano gli algoritmi. Non è diffidenza verso la tecnologia, è il desiderio di governarla”, ha spiegato Labriola. “È da qui che comincia il nostro progetto. Con il coraggio dei ragazzi e la nostra forza, insieme rompiamo la bolla. Non per uscire dal digitale ma per entrarci davvero, con testa, spirito critico e libertà”.
Per Labriola, l’obiettivo è chiaro: “Possiamo costruire le reti più veloci d’Europa, ma senza persone consapevoli non ci sarà progresso. La tecnologia è un ponte: serve saperci camminare sopra”. Con Doubt and Debate, l’Osservatorio for Independent Thinking si propone di investire su quella che Ceccherini definisce “l’intelligenza umana delle persone”, formando studenti in grado di distinguere informazione da manipolazione, notizia da propaganda.
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