Attualità
14 ottobre, 2025Il presidente della Repubblica: “Viviamo tempi difficili. La logica del più forte e delle armi sembrano prevalere". Il pontefice: "La vita umana va difesa e accolta in ogni sua fase. Non possiamo rassegnarci a un mondo che scarta i deboli, i poveri, i migranti, gli anziani"
Per la sua prima visita di Stato, Papa Leone XIV ha scelto il Quirinale: qualche chilometro dal Vaticano, per entrare — per la prima volta dall’inizio del suo pontificato — in quella che un passato ha ospitato trenta pontefici. L’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assunto il tono solenne e sobrio delle grandi occasioni istituzionali. L’arrivo del Pontefice nel cortile d’onore, accolto dal picchetto d’onore e dall’inno nazionale, ha segnato l’avvio di una visita che rinsalda il legame tra Stato e Chiesa.
“È un privilegio e motivo di grande emozione accoglierLa al Quirinale, un palazzo che è testimone di una parte importante della storia del Papato e dell’Italia e che la Repubblica custodisce come casa di tutti gli italiani - ha detto Mattarella accogliendo il pontefice -. Questa cerimonia vuol suggellare, anche oggi, il legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia”.
“Viviamo tempi difficili. La logica del più forte e delle armi sembrano prevalere. Le dignità e i diritti dei singoli e di popoli sono calpestati”. E, riferendosi al conflitto in Medio Oriente, ha aggiunto: “Alla ferita atroce dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 ha fatto seguito una reazione che ha superato non soltanto criteri di proporzionalità, ma anche i confini di umanità. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile così provata”.
Mattarella ha poi rivolto un passaggio ai flussi migratori e alla tutela della vita: ”A protezione delle persone vulnerabili, dei profughi, dei migranti che cercano un futuro, è un dovere che interpella le coscienze e le istituzioni”.
Nel suo intervento, Leone XIV ha ricambiato il tono e lo spirito: “Come vescovo di Roma e primate d’Italia, per me è significativo rinnovare, con questa visita, il forte legame che unisce la Sede di Pietro al popolo italiano, un felice connubio che ha le sue radici nella storia di questa penisola e nella lunga tradizione religiosa e culturale di questo Paese”.
Poi ha aggiunto un passaggio dal peso politico evidente: “La vita umana va difesa e accolta in ogni sua fase, dal concepimento alla fine naturale. Non possiamo rassegnarci a un mondo che scarta i deboli, i poveri, i migranti, gli anziani”. Dopo un colloquio privato di circa quaranta minuti, i due si sono scambiati doni simbolici — un mosaico del Colosseo e un’incisione del Seicento.
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