Attualità
16 ottobre, 2025Il discorso del pontefice alla Fao per la Giornata mondiale dell'alimentazione: "La fame non è il destino dell'uomo, ma la sua rovina". Mattarella: "Crescono le conoscenze, ma assistiamo a nuovi scenari di carestia"
“Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l'uso del cibo come arma di guerra. Sembra sempre più lontano il consenso espresso dagli Stati che considerano la morte per fame deliberata un crimine di guerra, così come l'impedire intenzionalmente l'accesso al cibo a intere comunità o popoli”. Intervenendo per la prima volta alla Fao, nell'ottantesimo anniversario dalla nascita e durante la Giornata mondiale dell’alimentazione, Papa Leone XIV pronuncia parole dure.
Parla del “silenzio di coloro che muoiono di fame” che “grida nella coscienza di tutti, anche se spesso viene ignorato, messo a tacere o distorto. Non possiamo continuare così, perché la fame non è il destino dell'uomo, ma la sua rovina". Ricorda, in un momento storico in cui sembra perdere d’importanza, che “il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare i civili e i beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni. Alcuni anni fa — continua — il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato all'unanimità questa pratica, riconoscendo il legame tra conflitti armati e insicurezza alimentare e stigmatizzando l’uso della fame inflitta ai civili come metodo di guerra. Questo sembra essere stato dimenticato, poiché, con dolore, siamo testimoni del continuo ricorso a questa strategia crudele, che condanna uomini, donne e bambini alla fame, negando loro il diritto più elementare: il diritto alla vita”.
“Come possiamo non ricordare tutti coloro che sono condannati alla morte e alle difficoltà in Ucraina, Gaza, Haiti, Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana, Yemen e Sud Sudan, solo per citare alcuni luoghi del pianeta dove la povertà è diventata il pane quotidiano di tanti nostri fratelli e sorelle?”, si chiede Prevost. La comunità internazionale, aggiunge, “non può distogliere lo sguardo”, perché «con la nostra omissione, diventiamo complici nella promozione dell’ingiustizia”.
Alla Fao presenti anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "È un triste paradosso”, dice il capo dello Stato, “che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta — aggiunge — di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile. Le Istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all'insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani".
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