Attualità
11 dicembre, 2025“No alla deriva securitaria o all’intolleranza: l’incultura dell’abuso ha radici sociali.” Due milioni e mezzo di casi. Ma sette su 10 sono avvenuti tra le mura domestiche. Denunce in aumento
Occhi lucidi, denti stretti, pugni chiusi, centinaia di donne e di uomini sono scesi per le vie del quartiere del Tufello di Roma per alzare la voce contro l'ennesimo atto di violenza sessuale nella Capitale. Il tintinnio di decine di chiavi ha trasmesso un messaggio di rabbia e solidarietà alla ragazza di 23 anni che la notte tra il sette e l’otto dicembre è stata aggredita e violentata da tre uomini in mezzo alla strada. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri e dalla procura. La violenza è avvenuta intorno alla mezzanotte mentre la giovane camminava verso la fermata dell’autobus in Val Melaina. Un episodio rappresentativo della drammatica tendenza nazionale e regionale.
Secondo l’Annuario statistico di Roma Capitale aggiornato al 2024, nel 2023 a Roma sono stati denunciati 349 casi di violenza sessuale, l’equivalente di quasi uno stupro al giorno. Si tratta di un fenomeno in aumento che non sembra diminuire dato che dal 2011 questo oscilla pericolosamente tra i 300 e i 400 episodi l’anno.

Inoltre, i dati reali potrebbero essere ancora più allarmanti perché l’indicizzazione sulla violenza sessuale fa riferimento solo ai casi in cui è avvenuta una denuncia presso le forze dell’ordine. Si tratta di un fenomeno che non riguarda solo la Capitale.
Tra il 2011 e il 2023 vi è stato, per esempio, un aumento significativo dei casi di violenze sessuali nei comuni di Genova (+82%) e di Bologna (+73%). In rapporto alla popolazione residente si rileva che i tassi più alti sono a Firenze (3,41 ogni 10 mila abitanti) e Bologna (3,23), seguite da Milano e Roma. Per quanto riguarda la situazione a livello nazionale, il panorama è ancor più degradante.

Nel 2024 sono stati registrati 6.587 casi di stupri in Italia, un 6% in più rispetto al 2023 (6,231). Secondo i dati Istat, nel 2025 il 26,5% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale, di queste il 12,6% nell’ambito della coppia. Non solo. Circa 2 milioni e 441 mila donne hanno subito nel corso della vita violenze fisiche o minacce. Si tratta di quasi il 9% della popolazione femminile italiana. Tra queste, il 20,8% ha subito una violenza sessuale (4 milioni 174mila). Gli stupri e tentativi di stupro, circa 705mila, hanno colpito il 3,5% delle donne in Italia. Inoltre, almeno l’11% delle donne tra i 16 e i 75 anni sono state minacciate fisicamente e il 10,5% ha subito abusi fisici. Nel 63,8% dei casi di stupro il responsabile è un partner o un ex partner; nel 19,4% è un conoscente e nel 10,9% un amico. Solo il 6,9% è stato commesso per opera di persone estranee alla vittima.
Il caso del Tufello è emblematico nel discorso della paura: i responsabili, in questo caso, sono estranei stranieri che sbucano dal nulla, in branco, nell’oscurità di una strada di periferia e violentano una ragazza. Questo episodio ha risvegliato nell’opinione pubblica discorsi di xenofobia e di richiamo alla sicurezza: più polizia, più telecamere, più controlli. Tuttavia la società civile presente ieri alla manifestazione ha risposto, gridando forte e chiaro, che “la violenza sessuale non deve essere utilizzata per alimentare retoriche razziste, facendo distogliere lo sguardo dalla sua dimensione trasversale”. Rappresentati dei collettivi transfemministi hanno poi aggiunto “non lasceremo parlare chi propone misure rivolte al controllo e non alla prevenzione. Il problema della violenza sulle donne sta nelle radici della società. Noi vogliamo essere libere non vigili”.
La piazza antistante la fermata della metro era piena di persone unite dalla stessa rabbia. Il presidio ha deciso di camminare lungo Via Gran Paradiso, la strada in cui è avvenuto lo stupro. Il vicolo è buio, i lampioni non funzionano, un filo di nebbia accompagna la marcia silenziosa.

“Viviamo nella paura, ma queste sono le nostre strade, è il nostro quartiere, noi abbiamo il diritto di sentirci sicure di camminare tranquille, di non avere paura. Io abito qua e ho il diritto di vivere la mia vita in pace”, ha raccontato una ragazza. “Il punto non è la periferia, gli stupri avvengono anche nelle zone centrali”, ha commentato un attivista, “quella metro, questo marciapiede, quel semaforo li abbiamo attraversati mille volte. Mi domando se gli uomini hanno paura quando ci passano di notte, se scrivono all’amico o gli mandano la posizione. Soprattutto mi domando come un luogo così banalmente quotidiano possa diventare lo scenario del nostro peggiore incubo”, ha concluso.

LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Pedro Sánchez Persona dell'Anno - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 12 dicembre, è disponibile in edicola e in app



