Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano: cinque intossicati. Feriti anche due agenti della polizia penitenziaria

Un gruppo di giovani reclusi ha dato fuoco a materassi e lenzuola in un'ala del secondo piano del penitenziario. Il garante dei detenuti Maisto: "Un triste fenomeno destinato a ripetersi"

Il Beccaria di Milano scosso da una rivolta. Nel pomeriggio di lunedì 24 marzo, alcuni giovani detenuti nel carcere minorile del capoluogo lombardo hanno appiccato un incendio a materassi e lenzuola, barricandosi in un'ala del penitenziario, al secondo piano. Il fumo sprigionato ha causato una leggera intossicazione a due giovani reclusi, sotto osservazione dei medici del 118. Insieme ai detenuti, lievemente intossicati anche un medico e due agenti della polizia penitenziaria. Oltre alle ambulanze, sul posto sono arrivati polizia, carabinieri e sette mezzi dei vigili del fuoco, che hanno domato l'incendio. Ancora in corso la bonifica del piano interessato dalle fiamme.

 

Due agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti dopo esser stati colpiti da alcuni pezzi di vetro e piastrelle lanciate durante la rivolta da alcuni reclusi. La protesta, secondo quanto si apprende, sarebbe partita dopo la notizia del trasferimento di due ragazzi nel carcere di Catania. "È un triste fenomeno destinato a ripetersi se non si adegua la struttura al numero eccessivo di detenuti - ha detto all'Agi il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto -. I trasferimenti, anche in istituti molto lontani da Milano o in carceri per adulti, sono in contrasto con l'ottica della giustizia penale minorile". Non è la prima volta che il Beccaria finisce al centro di episodi di questo genere.

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