Nella notte tra il 19 e il 20 maggio l’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads ha affisso dei manifesti omofobi alla porta d’ingresso del comune di Crema, delle sedi del Partito democratico, di Rifondazione comunista, al Bar Parko e alla Camera del lavoro. La presunta colpa? Prodigarsi nel sostenere il Pride che si svolgerà sabato, 24 maggio, nella sua prima edizione locale.
Veneto Fronte Skinheads, in una nota alla stampa, ha detto di rifiutare la "consueta accusa di incitamento all’odio che spesso viene rivolta a chi ha una visione della famiglia e della società divergente da quella promossa dalle cosiddette associazioni arcobaleno". Eppure, le loro parole non lasciano spazio a molti dubbi: "Ci interroghiamo se non esista un connubio che lega una parte dell’attivismo Lgbt allo sdoganamento e alla normalizzazione della pedofilia", si legge sui manifesti affissi dall'associazione e ripubblicati su Facebook da Paolo Losco. Il segretario provinciale di Sinistra italiana ha accusato il gruppo Veneto Fronte Skinheads di "mascherare ideologie di ispirazione nazifascista". Questa invece la risposta del comitato organizzatore del Crema Pride: “Respingiamo con fermezza il tentativo tanto ridicolo quanto offensivo di associare la lotta per i diritti e la tutela contro le violenze alla pedofilia: una calunnia grottesca che riemerge dagli angoli più oscuri degli anni settanta e che non merita altra risposta se non il disprezzo".
"Di notte, di nascosto, con la colla in tasca e le idee ferme al Ventennio", si legge nel post su Facebook di Losco, "il Veneto Fronte Skinhead ha imbrattato Crema, attaccando sedi, associazioni, attività e persone che hanno sostenuto il Crema Pride. Nel mirino tutte realtà che hanno avuto il torto — imperdonabile, pare — di stare dalla parte dei diritti. A loro va tutta la nostra solidarietà. Senza se e senza ma. Nel loro volantino abusivo si autodenunciano con perizia: 'Non è incitamento all’odio'. Peccato che sia esattamente questo - ha continuato il segretario provinciale -. Un concentrato di ossessioni, menzogne e fango, condito con l’eterna nostalgia di chi non ha mai superato il ’45. La verità è semplice: non sopportano che una comunità intera scelga la libertà, la dignità, l’amore. E allora sporcano. Imbrattano. Vandalizzano. Ma non ci intimidiscono. Sabato 24 maggio ci vediamo al Crema Pride. Sarà una festa. Sarà una piazza piena. Sarà antifascista".
"Il governo intervenga"
Anche Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria Pd ed europarlamentare, ha denunciato l'accaduto: "Non è solo una provocazione: è un attacco di matrice neofascista, rivendicato da un gruppo che, secondo la legge, sarebbe già dovuto essere sciolto. Ma chi si batte per i diritti, la libertà e l'uguaglianza non si farà di certo intimidire dall'odio di questi rigurgiti neofascisti. Il governo però ha un obbligo - ha proseguito Zan - cui deve adempiere immediatamente: questi gruppi devono essere sciolti come impone la Costituzione. Le istituzioni non possono restare a guardare mentre minacciano una manifestazione pacifica e democratica".
La risposta della sindaca di Casaletto Vaprio
Anche il Comune di Casaletto Vaprio è stato vittima delle affissioni non autorizzate. In una nota, la sindaca e l'amministrazione hanno dichiarato: "Non ci facciamo mancare proprio nulla, noi di Casaletto Vaprio. Così stamattina - 20 maggio - all’apertura degli uffici comunali una nostra dipendente ha trovato affissi sulla bacheca esterna del Comune, questi manifesti dell’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads, movimento di estrema destra, riferentesi ai movimenti Skinheads neonazisti. Il contenuto del manifesto come potete vedere censura e contesta gli enti, come il nostro Comune, che sostengono il Pride. Con una argomentazione che definirei a dir poco aberrante, volta a sostenere l’ignobile equazione tra omosessualità e pedofilia. Ora che sia chiaro: noi sosteniamo l’amore, semplicemente e solo quello. il legittimo e sacrosanto diritto di poter amare indipendentemente e senza preclusioni. Non accettiamo e contestiamo apertamente il pensiero di chi vorrebbe infangare questo diritto, che difendiamo strenuamente. In questa epoca, che a volte porta nubi scure, svegliamo la gioia colorata della fratellanza. Guardiamo alla luce, e l’ombra ci cade alle spalle".
Il testo del manifesto
