Dal 1984 al 1995, ha guidato l'Inter dei record. I successi nell'imprenditoria, la Fondazione che porta il suo cognome e con cui il gruppo L'Espresso si onora di collaborare. Ernesto Pellegrini è stato un faro per lo sport e per la società italiana. Ha fondato aziende che ancora oggi danno lavoro a migliaia di dipendenti. Oggi, 31 maggio, è morto all'età di 84 anni. "Ci ha lasciato il presidente - si legge sul sito della squadra nerazzurro -. Per undici anni ha guidato l'Inter con saggezza, onore e determinazione, lasciando una impronta indelebile nella storia del nostro club". Pellegrini si innamorò dei colori nerazzurri da ragazzo, guardando una partita a San Siro. Era figlio di contadini e, nel 1965, decise di mettersi in proprio tuffandosi nell'imprenditoria. Poi ha rilevato l'Inter, portando in Italia campioni del calibro di Rummenigge, Matthäus, Klinsmann e Brehme. Vinse uno scudetto nel 1989, una Supercoppa Italiana e due Coppe Uefa, prima di passare il testimone, dopo 11 anni, a Massimo Moratti.
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31 maggio, 2025Il dirigente sportivo aveva 84 anni. Durante la sua proprietà, il club nerazzurro vinse lo scudetto del 1989, una Supercoppa Italiana e due Coppe Uefa
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