Segreto assoluto o scomunica immediata, il giuramento degli addetti al Conclave

L’obbligo non risparmia nessuno. Ecclesiastici e laici, addetti alle pulizie, cuochi, medici, infermieri e perfino chi si occupa del funzionamento degli ascensori del Palazzo Apostolico. Dovranno tutti prestare giuramento alle ore 15 del 5 maggio, prima del Conclave che inizierà mercoledì 7 maggio.

Il giuramento

La formula deve essere pronunciata nelle mani del cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, con due protonotari apostolici a fare da testimoni, e recita così: "Io N. N. prometto e giuro di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del Collegio dei Cardinali elettori, e ciò in perpetuo, a meno che non ne riceva speciale facoltà data espressamente dal nuovo Pontefice eletto o dai suoi Successori, circa tutto ciò che attiene direttamente o indirettamente alle votazioni e agli scrutini per l’elezione del Sommo Pontefice. Prometto parimenti e giuro di astenermi dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione o di audizione o di visione di quanto, nel periodo della elezione, si svolge entro l’ambito della Città del Vaticano, e particolarmente di quanto direttamente o indirettamente in qualsiasi modo ha attinenza con le operazioni connesse con l’elezione medesima. Dichiaro di emettere questo giuramento, consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica 'latae sententiae' riservata alla Sede Apostolica. Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli, che tocco con la mia mano".

 

Le norme relative all’elezione del papa sono state riscritte da Giovanni Paolo II in un documento del 1996. Il regolamento è stato poi modificato da Benedetto XVI, che ha inasprito il giuramento di segretezza, stabilendo chiaramente che chiunque riveli ciò che avviene all'interno del conclave va incontro alla scomunica automatica. Secondo le regole di Giovanni Paolo II, la scomunica era già prevista come possibilità, ma Benedetto XVI intervenne sul testo pronunciato dagli assistenti liturgici e dai segretari, rendendo esplicito l’obbligo di mantenere un “segreto assoluto e perpetuo” e vietando in modo chiaro l’uso di dispositivi audio o video per registrare quanto accade. Il 7 maggio sarà il turno dei cardinali, che giureranno nella Cappella Sistina, prima di esprimere le loro votazioni. Da quel momento in poi, a parlare sarà solo il fumo di una stufa.

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