I diritti sociali, il digitale e la vicinanza a Francesco: perché Prevost ha scelto il nome Leone XIV

Nel segno della continuità con Leone XIII e Bergoglio, Prevost vuole guidare la Chiesa affrontando le sfide del lavoro, dell’innovazione tecnologica e della giustizia climatica

Leone XIV è un nome che parla di lavoro, diritti e automazione. “Ai tempi di Leone XIII era in corso una rivoluzione industriale, adesso è in corso la rivoluzione digitale”, avrebbe spiegato il neoeletto pontefice Robert Francis Prevost durante una cena con altri cinque cardinali. “Oggi come allora, c’è il problema dei posti di lavoro, la digitalizzazione porta ad una diminuzione di mano d'opera necessaria”. A rivelarlo è stato il cardinale Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado, in un’intervista a Hrt, la Radio Televisione croata. La scelta del nome, per un papa, è spesso un manifesto programmatico, un modo di iscriversi a una corrente, scegliere i propri riferimenti e omaggiare i predecessori. Il pensiero di Prevost si pone in continuità con Papa Leone XIII (al secolo Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci).

Chi era Leone XIII

Nato il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, fu papa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903, uno dei pontificati più lunghi della storia. Viene ricordato per l’enciclica "Rerum Novarum", scritta nel 1891. Si tratta di un punto di svolta nella storia della Chiesa, che segna l’inizio della moderna dottrina sociale. Il documento difende i diritti dei lavoratori, condanna lo sfruttamento e promuove la giustizia sociale. Papa Leone XIII cercava una "terza via" cristiana, alternativa sia al liberalismo capitalista che al socialismo rivoluzionario, promuovendo la collaborazione tra le classi. Prevost intende ricalcare l’attenzione ai diritti sociali. Attivo anche sul tema della giustizia climatica, in un seminario tenuto a novembre 2024 ha condannato le “azioni tiranniche a beneficio di pochi”, rimarcando l’impegno della Santa Sede per la sostenibilità.

La suggestione di Frate Leone

Oltre che con Leone XIII, sarà naturale per Prevost proseguire lungo il solco tracciato da papa Francesco. Bergoglio lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi nel gennaio 2023, una posizione di grande potere, responsabile della selezione dei vescovi. Il 30 settembre 2023, lo ha elevato al rango di cardinale. Vicini sia per posizioni ideologiche che per provenienza geografica, i due papi sono legati anche nei rispettivi nomi. Frate Leone fu infatti uno dei compagni più intimi e fidati di San Francesco d'Assisi. Sebbene non ci siano conferme sul fatto che questa sia tra le motivazioni della scelta di Prevost, i cardinali a cena con Prevost hanno scherzato sull’avvicendarsi dei nomi papali: “Finora c’era Francesco che parlava coi lupi. Adesso abbiamo un Leone, che caccerà i lupi”.

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