Giugno è il mese dell’orgoglio Lgbtqia+, dei Pride 2025 in tutta Italia. In ogni angolo della Penisola, da Nord a Sud, le città si organizzano per ospitare parate, iniziative culturali, incontri e momenti di festa che mettono al centro i diritti, le identità e l’orgoglio delle persone. Dai grandi centri urbani ai più piccoli, i Pride rappresentano un’opportunità per ascoltarsi e parlare all’unisono, per chiedere più rispetto, inclusione ed equità. Non solo celebrazioni, ma atti di resistenza, in un momento storico in cui la comunità Lgbtqia+ è sempre più spesso bersaglio di attacchi politici e discriminazioni sociali in tutto il mondo.
Nella classifica di Ilga Europe sui diritti Lgbtqia+ l’Italia, a causa di provvedimenti come la decisione di far rientrare sotto l’ombrello dei reati universali anche la gestazione per altri, si trova soltanto due posizioni sopra l’Ungheria di Viktor Orbán, che di recente ha messo al bando le marce del Pride nel Paese magiaro. Un segnale chiaro, che dà la misura dell’arretratezza sociale e di quanto ancora c’è da fare: oggi più che mai è importante rivendicare i diritti conquistati e quelli ancora da conquistare. Per questo il mese di giugno è attraversato da un’ondata di manifestazioni che intendono celebrare l’orgoglio di essere se stessi e l’amore libero, in ogni sua forma. Gli appuntamenti sono tanti.
La prima città a tingersi dei colori dell’arcobaleno è stata Sanremo, il 5 aprile, ma è in questi giorni che si entra nel vivo. Nel mese che dà il via all’estate a sfilare nel segno della libertà identitaria sono quasi tutte le grandi città, da Sud a Nord. È la volta, tra le altre, di Bari, Palermo, Bologna, Torino, Genova e Roma. Nell’ambito del Pride della Capitale, L’Espresso partecipa come media partner a due panel: il primo talk, dal titolo “Infanzia e adolescenza trans*. Dai protocolli al diritto all’autodeterminazione di genere”, si è tenuto il 4 giugno. Moderato da Chiara Sgro di GenderLens, ha visto la partecipazione di Monica Zocconali, psicologa e attivista di GenderLens, la giornalista de L’Espresso Federica Bianchi, Milo Serraglia, formatore e attivista transfemminista, e Gioele Lavalle, presidente Gender X. Il 5 giugno il talk “Referendum o dei diritti per concessione” è stato, poi, un’occasione per riflettere sul ruolo della stampa, sul linguaggio della politica e sulla pericolosa deriva delle libertà civili in Italia partendo dal presupposto che, dalla gpa all’aborto passando per l’identità di genere e i diritti delle famiglie omogenitoriali, sempre più spesso le nostre vite diventano oggetto di battaglie politiche che vorrebbero trasformare i diritti in concessioni temporanee. Durante il panel moderato da Francesco Camerotto (direttivo Circolo Mario Mieli) sono intervenuti i giornalisti de L’Espresso Federica Bianchi, Beatrice Dondi e Felice Florio.
A Milano, come in altre città, la marcia è prevista per il 28 giugno, giornata mondiale dell’orgoglio Lgbtqia+, che trae origine dai moti di Stonewall del 1969 a New York. Gli appuntamenti andranno avanti per tutta l’estate, fino alla fine di settembre, e non solo nelle grandi città. Il Pride trova spazio anche nei piccoli centri, dove mostrarsi di fronte alla propria comunità aiuta a uscire dall’invisibilità e a combattere l’isolamento e le discriminazioni quotidiane, contribuendo a costruire un senso di sicurezza. E, va da sé, di orgoglio di essere chi si è e chi si vuole essere.