Lo scorso dicembre, il leader della Lega era stato assolto perché "il fatto non sussiste". La procura di Palermo aveva chiesto sei anni di carcere per "sequestro di persona" per aver negato, per giorni, lo sbarco ai migranti salvati in mare dalla Ong

Open Arms, le motivazioni della sentenza di assoluzione di Salvini: "L'Italia non era obbligata ad assegnare un porto sicuro"

Dopo l’assoluzione dello scorso dicembre di Matteo Salvini, nell’ambito dell'inchiesta Open Arms e che lo vedeva indagato per “sequestro di persona” e “rifiuto di atti di ufficio”, ora il tribunale di Palermo ha pubblicato le motivazioni della sentenza. Secondo i giudici siciliani, lo Stato italiano non aveva l’obbligo di fornire il porto sicuro (Pos) alla nave della ong. All’imbarcazione, nell’agosto del 2019 il Viminale - allora guidato da Salvini - vietò di far sbarcare i migranti soccorsi in mare. Il leader della Lega, nonostante i sei anni chiesti dalla procura palermitana, era stato assolto perché “il fatto non sussiste”.

 

"Il convincimento che nella vicenda oggetto del presente procedimento nessun obbligo di fornire il Pos gravasse sullo Stato italiano, né, dunque, sull'odierno imputato (Salvini, ndr), - spiegano i giudici - esime evidentemente il collegio dall'affrontare analiticamente diverse tematiche prospettate ed animatamente dibattute dalle parti quali, ad esempio, quelle relative alla circostanza che la nave Open Arms avesse potuto fungere da Pos, ovvero al fatto che il primo intervento non avesse in realtà riguardato un'imbarcazione in distress, o ancora al fatto che i tempi trascorsi in attesa del Pos potevano legittimamente spiegarsi (anche tenuto conto dei considerevoli tempi ordinari di sbarco impiegati in altre operazioni di salvataggio concluse in Italia, anche in epoca diversa dalla reggenza Salvini del Ministero dell'Interno) con l'esigenza di provvedere prima alla distribuzione dei migranti fra gli Stati europei”.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Le crepe di Trump - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 13 giugno, è disponibile in edicola e in app