Attualità
10 luglio, 2025Gli attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell'Ue sulla rotta del Mediterraneo centrale sono aumentati nel primo semestre del 2025 del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, toccando quota 29.340
Se nella prima metà dell'anno si è registrata una complessiva diminuzione delle migrazioni irregolari nell'Unione europea, la pressione sul Mediterraneo centrale resta tuttavia elevata e continuano a emergere nuovi corridoi migratori. Rispetto al primo semestre del 2024, gli attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell'Unione europea nel Mediterraneo centrale sono aumentati del 12% da gennaio a giugno 2025, toccando quota 29.340. La Libia continua a essere il principale Paese di partenza per questi viaggi, con circa 20.800 migranti arrivati in Italia: si tratta di un aumento dell'80% rispetto allo scorso anno. A renderlo noto sono i dati preliminari raccolti da Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che fa sapere anche come la prima rotta per numero di arrivi in tutta l'Ue sia quella che porta alle coste italiane.
Le rotte più trafficate
Il calo generale delle migrazioni irregolari - che si attestano per questo primo semestre a 75.900, in diminuzione del 20% rispetto ai primi sei mesi del 2024 - è dovuto soprattutto ai cali significativi nelle rotte del Mediterraneo orientale e dell'Africa occidentale. Frontex ha registrato forti cali negli arrivi anche sulle rotte dei Balcani occidentali (-53%), delle frontiere terrestri orientali (-50%) e dell'Africa occidentale (-41%), mentre, con il 39% di tutti gli arrivi irregolari, il Mediterraneo centrale resta la rotta migratoria più trafficata dell'Unione europea.
In crescita anche la rotta del Mediterraneo occidentale, dove gli arrivi sono aumentati del 19% rispetto alla prima metà del 2024: solo a giugno, il numero è raddoppiato rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il principale Paese di provenienza resta l'Algeria, con un aumento di circa l'80% dal 2024. In crescita anche la rotta della Manica, dove i tentativi di attraversamento del canale nel Regno Unito sono aumentati del 23%, raggiungendo quota 33.200 tra gennaio e giugno.
Rotte in calo
I viaggi che attraversano il Mediterraneo orientale sono, invece, diminuiti di quasi un quarto, attestandosi a quota 19.600. Notevole lo sviluppo, però, registrato negli ultimi mesi su questa tratta con l'emergere del corridoio Libia-Creta, diventato adesso il percorso più battuto nella zona. Amche sulla rotta dell'Africa occidentale si è registrato un calo significativo: gli arrivi sono diminuiti di oltre il 40%, con 11.300 rilevamenti nei primi sei mesi di quest'anno e solo 300 attraversamenti segnalati a giugno.
Nonostante la diminuzione generale delle migrazioni, il numero di decessi causati da questi viaggi con imbarcazioni e mezzi di fortuna è ancora troppo alto: secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale per le migrazioni, 760 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo solo nei primi sei mesi di quest'anno, di cui 550 proprio nel Mediterraneo centrale.
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